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Caso Scarano, soldi in cambio di assoluzione: la confessione choc di Fiorillo

SALERNO. Continuano ad emergere nuovi particolari relativi alla vicenda di monsignor Nunzio Scarano che mettono in bilico la sua già delicata posizione. Ieri, nel corso dell’udienza che vede il religioso imputato per riciclaggio, finte donazioni e il tentativo, seppur fallito, di trasferire in Italia capitali all’estero, Scarano ha preferito non presenziare dinnanzi ai giudici della seconda sezione Penale del Tribunale di Salerno. Oltre al religioso sono coinvolte altre 49 persone che devono rispondere dell’ipotesi d’accusa di favoreggiamento all’attività illecita del prelato.

E proprio da uno degli imputati arriva una rivelazione choc. Giovanni Fiorillo avrebbe affermato che il sacerdote chiedeva soldi ai propri fedeli in cambio di assoluzioni dopo la confessione.
«Eravamo diretti ad Avellino e chiesi a monsignor Scarano di confessarmi. Quando finimmo lui mi disse che l’unico modo per fare penitenza era dare soldi da investire in opere di bene. Così gli diedi 400 euro». Lo ha raccontato in aula, durante l’udienza, Fiorillo.

L’avvocato di Scarano ha spiegato l’assenza del prelato in aula. «Monsignor Scarano sarà presente in aula solo quando assolutamente indispensabile al fine di fornire la sua versione dei fatti. Oggi abbiamo iniziato a ricostruire, attraverso il maggiore dei carabinieri Iervolino, la vicenda dai suoi esordi, e cioè dal furto che monsignor Scarano ha subito nella sua abitazione», ha detto l’avvocato. L’udienza straordinaria si terrà il prossimo nel corso della quale saranno ascoltati due sottufficiali di Polizia giudiziaria che hanno condotto le indagini, ovvero il maresciallo Acconcia e il maresciallo Sabatella.

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