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Rocco Hunt si ferma al nono posto, l'Ariston protesta

Rocco Hunt termina con onore l’esperienza all’edizione 2016 del Festival di Sanremo, ma il disappunto e i mormorii del pubblico dell’Ariston quando – nella serata finale finita mentre erano freschi e svegli solo i nottambuli e i sogni – il nome del rapper salernitano è stato associato da Carlo Conti alla nona posizione – su sedici – la dicono lunga sulle speranze che volteggiavano intorno al ragazzo con gli occhiali strani, quello che ha provato, a quanto pare inutilmente, a dare una sveglia al Festival, con quel suo grido – Wake up, guagliù – che sembra tanto “scetatev’ guagliun’ ‘e malavita” di Guapparia.

Lontano dalle ultime posizioni, quelle “conquistate” da Irene Fornaciari – talis pater, non talis filia – Dolcenera, Bernabei e Scanu (unica eccezione, in quel pantano di ultimi, c’è finito anche Elio per il quale, però, finire in fondo alla classifica fatta per metà dal televoto da casa, al sapore di dentiere e brodini e mele cotte, è di fatto un successo della qualità e della fantasia); ma lontano anche dalle prime tre posizioni, quelle che si sono aggiudicati la triste coppia Caccamo/Iurato – che solo per il fatto di avere storie di sacrifici alle spalle erano favoriti di diritto: e allora qua al sud i favoriti per qualcosa sono milioni di milioni –, arrivati terzi, Francesca Michielin, seconda, e gli Stadio, primi e vincitori.

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