Cronaca

Aggressione Cardiello a Eboli: niente immagini delle telecamere, saranno cancellate

Aggressione ai danni del consigliere Cardiello a Eboli: monta il giallo delle telecamere. Le immagini sono possono essere visionate: saranno cancellate.

Niente immagini per l’aggressione a Cardiello

Rimarrà avvolta nel mistero l’aggressione verbale subita dal consigliere di minoranza Damiano Cardiello ad opera di un dirigente comunale. A quasi una settimana dai fatti nulla è stato rinvenuto dalle forze dell’ordine e proprio oggi – al settimo giorno – le immagini saranno soprascritte, dunque impossibili da recuperare. A riportare la notizia è il quotidiano “Le Cronache”, a cura di Erika Noschese.

Un primo – e unico, oltre che vano – tentativo di giungere a capo della questione si è tenuto ieri mattina quando alle 12 in punto il consigliere d’opposizione ha atteso l’arrivo del comandante dei vigili Urbani Marco Garibaldi, del brigadiere Costa e di De Nigris, tecnico informatico in servizio presso il Ced del Comune, per visionare le immagini delle telecamere di videosorveglianza.

E proprio qui si riscontra la prima anomalia: in attesa per diversi minuti le chiavi sono state consegnate solo alle 12.45. Una volta entrati all’interno dell’aula, di fatti, è stato riscontrato che i pc erano già accesi e la password già inserita. Nonostante il primo campanello d’allarme il comandante dei vigili, il brigadiere e il tecnico continuano il loro lavoro ma ecco che si scopre – con non poca sorpresa – che le telecamere di videosorveglianza sono spente, ad eccezione di una.

Come se non bastasse, pochi minuti dopo le 13 il monitor del computer si è spento, rendendo necessario il riavvio e la conseguente immissione che nessuno dei presenti conosceva. Così, poco prima delle 13.30 i presenti hanno dovuto lasciare l’aula senza poter visionare le immagini che, come già anticipato, proprio oggi saranno soprascritte e quindi impossibili da recuperare in quanto nemmeno i carabinieri hanno accesso ai video.

Telecamere, queste, che sarebbero spente – pur dovendo sorvegliare tutto il territorio, oltre che l’aula consiliare – a causa di una vertenza sindacale che, di fatti, avrebbe vietato l’utilizzo delle telecamere nei luoghi frequentati dai dipendenti.


Erika Noschese da “Le Cronache”

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