Cronaca

Braccianti colpiti da malaria, potrebbero essere stati nel Salernitano

Braccianti colpiti da malaria, potrebbero essere stati nel Salernitano.


I braccianti colpiti da malaria e attualmente in cura nel reparto Infettivi dell’ospedale di Taranto potrebbero essere stati, in precedenza, nel Salernitano.

Alcuni di loro sono già sfebbrati ma restano tutti ricoverati nel reparto Infettivi dell’ospedale Moscati di Taranto.

Sono tutti uomini dall’età compresa tra i 21 e i 37 anni e sono tutti affetti da malaria da plasmodium falciparum, come accertato da analisi di laboratorio effettuate dal Policlinico di Bari.

La situazione è, secondo quanto riporta Salernotoday, sotto controllo per le autorità sanitarie che hanno anche ribadito come l’attività sia ora concentrata su due fronti.

Il primo riguarda l’applicazione della terapia di cura antimalaria da parte dei medici e del personale del reparto infettivi diretto da Giovanni Battista Buccoliero; il secondo riguarda l’individuazione del tipo di zanzara la cui puntura ha determinato la trasmissione della malattia.

I quattro braccianti agricoli, di origine magrebina e sudanese, sono in Italia da diversi anni e risiedono nelle campagne di Ginosa, due di loro convivono presso la stessa abitazione. Lavorano nelle campagne di Ginosa e Castellaneta.

«I migranti – ha dichiarato il direttore generale del’asl di Taranto, Stefano Rossi – hanno contratto la malaria qui e non l’hanno portata dai paesi di origine».

L’infezione  si contrae con la puntura di una particolare specie di zanzara, la zanzara anofele, e questa potrebbe essere giunta anche con un pacco ad uno dei braccianti ricevuto dal proprio Paese di origine.

“Vanno fatti degli accertamenti specifici” ha continuato il direttore generale suggerendo l’installazione di trappole che permettano di catturare le zanzare presenti nella zona per sottoporle poi ad esame presso l’Istituto zooprofilattico.

Sono in corso indagini anche sui movimenti compiuti dai quattro braccianti. Questi risiedono sì nel versante occidentale del Tarantino ma potrebbero anche essersi spostati per lavori in altri territori.

In particolare, c’è un’ipotesi che si sta verificando e cioè se sia vero o meno che i braccianti a bordo di pullman raggiungevano le campagne del Salernitano.

«Il tempo di incubazione della Malaria – ha spiegato ancora Rossi – va da quindici giorni ad un mese, quindi dobbiamo capire cosa può essere accaduto in questo lasso di tempo, quali persone e luoghi hanno frequentato i quattro extracomunitari ora ricoverati al Moscati di Taranto».

In tutti e quattro i casi i pazienti hanno accusato febbre, vomito e diarrea, in qualche caso anche cefalea e dolori addominali. Oltre a presentare piastrinopenia e splenomegalia. Prima di essere trasferiti a Taranto, sono stati all’ospedale di Castellaneta.

La situazione, comunque, viene definita «pienamente sotto il controllo dell’ASL e non desta alcuna preoccupazione nè dal punto di vista sanitario nè da quello sociale. Il Servizio Veterinario dell’Asl di Taranto – si aggiunge – ha inoltre messo in atto tutti gli interventi di tutela della salute e gli approfondimenti entomologici del caso, utilizzando la necessaria strumentazione utile alla ricerca delle zanzare del genere Anopheles nell’area di interesse».

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