Inchiesta

Abusi su minori al campetto: nessuno parlava ma tutti sapevano

CETARA. Ieri è arrivata la testimonianza dell’assistente sociale davanti ai giudici della terza sessione penale del Tribunale di Salerno. Grazie alla sua segnalazione partì l’indagine sul caso di pedofilia al campetto di Cetara, caso che è durato anni e si è concluso l’anno scorso ad ottobre con l’arresto di un 37enne e di un 57enne.

Il primo è stato accusato di atti sessuali con una ventina di minori, in cambio di piccole somme di denaro; il secondo di aver ricattato un ragazzo e averlo costretto a rapporti sessuali.

Abusi su minori: nessuno parlava ma tutti sapevano

Queste le parole dell’assistente sociale: “Tutti sapevano quello che accadeva al campetto di calcio di Cetara ma tendevano a minimizzare. Dopo la denuncia degli abusi ai danni dei minorenni, la mamma di uno studente mi minacciò dicendo che se fosse successo qualcosa al figlio sarei stata io a pagare. Tutti erano convinti che le famiglie dei ragazzi fossero in grado di tenere la situazione sotto controllo e che non vi fosse alcuna necessità di sollevare un inutile polverone e far scattare un’inchiesta giudiziaria“.

La donna fu informata, all’epoca dei fatti, dagli stessi studenti: un uomo sulla quarantina avvicinava i ragazzi e gli offriva denaro, poi compiva atti di autoerotismo, chiedendo loro a volte, di partecipare. L’assistente sociale lavorava allo sportello di ascolto psicopedagogico della scuola media di Cetara.

 

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