Cronaca

Abuso di alcol in giovane età, agghiaccianti i dati dell'OMS

I dati dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, parlano chiaro: in Italia ci sono ben 8 milioni e mezzo di giovani che fanno abitualmente uso di un’ingente quantitativo di alcolici e superalcolici. Il 15% di under 16 sono spesso e volentieri oggetto di emergenza sanitaria per sbronze che spesso sfociano in coma etilico. I dati sono inquietanti, basta pensare che la fascia di vulnerabilità è proporzionalmente alla soglia di età legata alla decrescita dell’assunzione di alcol.

«Oggi già a undici anni i ragazzini accompagnano la pizza con la birra anzichè con la coca cola. Poi si passa ai cocktail e quella che viene vissuta come una moda o l’emulazione di coetanei più grandi, finisce per diventare, nel peggiore dei casi, una dipendenza» si evince dalle dichiarazioni del presidente del gruppo Logos, Aniello Baselice. Tuttavia (riporta il portale “La Città”) la dipendenza non è l’unico rischio di chi eccede con l’utilizzo di sostanze alcoliche sin da giovane: «Fino all’età di diciotto anni non produciamo enzimi, quindi l’alcol va direttamente al cervello, causando atrofia cerebrale e grossi problemi cognitivi. Inoltre si possono manifestare deficit emotivi e incapacità di controllare le proprie reazioni, perchè la corteccia pre-frontale si sviluppa fino ai 21-22 anni, dunque se la andiamo a bombardare di alcolici, la destrutturiamo e ci ritroviamo con trentenni incapaci di comportarsi in modo adulto e legati a una perenne adolescenza». Non vi è differenza di genere, anzi, pare che le donne siano quelle che con maggiore frequenza contattano il servizio di emergenza al termine di un abuso di troppo. «Il numero delle ragazzini bevitrici è in pauroso aumento – conferma Baselice – Ed essendo meno capaci di reggere rispetto agli uomini, crollano prima».

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