Cronaca

Agropoli, nuovi autovelox in strada: Malandrino chiede la revoca

AGROPOLI. Si sta scatenando una protesta enorme, intorno ai 2 nuovi autovelox che verranno installati in via Pio X e sul Lungomare San Marco, per rilevare la velocità nelle ore notturne. Il consigliere Emilio Malandrino non ci sta ed ha inviato una richiesta di revoca direttamente al Prefetto di Salerno.


La richiesta di revoca:

Il sottoscritto dott. Emilio Malandrino,  Consigliere  Comunale ,

PREMESSO CHE

  • Con delibera n. 127 del 20/04/2017, la Giunta Comunale su proposta dell’Assessore al Porto e Demanio, con atto di indirizzo, ha conferito mandato al Comando di Polizia Municipale di avviare le procedure per l’installazione di strumentazione omologata per rilevamento della velocità sulle strade cittadine di via Pio X e Lungomare S. Marco nelle ore notturne ( h. 24,00-6,00 );
  • Tale procedimento prevede, verosimilmente, la possibile installazione di apparecchi AUTOVELOX per il rilevamento della velocità senza contestazione immediata;
  • Sui tratti di strada in questione non sussistono i presupposti previsti per legge del rispetto della “Direttiva Maroni”  – Ministro dell’Interno n. 300/A/10307/09/144/5/20/3 del 14 agosto 2009 – che regolamenta l’installazione di tale apparecchiatura;
  • Anche la Corte Costituzionale si è pronunciata sugli autovelox nei centri urbani, e ancora una volta,  vengono smentite le pretestuose tesi di Comuni che da anni continuano ad emettere -e incassare- centinaia di migliaia di multe illegittime. Dopo le innumerevoli sentenze dei giudici di pace che danno ragione agli automobilisti, anche a seguito di perizie tecniche, e dopo le sentenze della Cassazione di medesimo segno su casi analoghi, con ordinanza n. 60 dello scorso 19 marzo anche la Corte Costituzionale ha ribadito chiaramente che : “ gli autovelox fissi possono essere installati esclusivamente su quelle strade che possiedono le caratteristiche minime previste dal Codice della Strada, senza che i Comuni -con l’avvallo di Prefetti compiacenti- possano arbitrariamente derogarvi adducendo come giustificazione la necessità “funzionale” di garantire la sicurezza”.                                                                            
    La pronuncia della Corte verte sulla legittimità di quell’articolo di legge (4, comma 1, secondo periodo, del d.l. n. 121 del 2002) che limita l’uso degli autovelox fissi solo ad alcuni tipi di strade che abbiano le caratteristiche minime dettate dall’art. 2 del Codice della Strada. Ad esempio, all’interno dei centri urbani, tali autovelox possono essere installati solo su “strade di scorrimento” che, per essere classificate tali, devono rispettare i seguenti criteri: presenza di una banchina pavimentata a destra, semafori ad ogni intersezione, parcheggi ai lati della carreggiata chiusi e con accesso concentrato. Criteri che mancano sulle vie indicate dalla delibera di G.M. , ma che il Comune , verosimilmente , ignora sostenendo di poter operare la classificazione anche in loro assenza (quindi in via del tutto arbitraria).
    Ebbene, la Corte Costituzionale esclude proprio che i Comuni possano collocare autovelox fissi sulle proprie strade se non dove quelle caratteristiche sono soddisfatte.  La Corte ha infatti dichiarato manifestamente infondata la questione sollevata, poiché “le diversità riscontrabili a proposito dell’obbligo della contestazione immediata, dipendono dalle differenti condizioni che caratterizzano i diversi tratti di strada” così come disciplinate dalla legge, non sussistendo in capo ai Comuni alcun margine di classificazione “funzionale”. Era chiara sul punto già l’ordinanza n. 307 del 2006, che disponeva: “deve osservarsi come l’uso delle apparecchiature suddette non sia affatto rimesso all’arbitrio dell’amministrazione, essendo predeterminati sia i casi, che le sedi stradali, interessati dall’utilizzazione degli strumenti de quibus, secondo quanto stabilito dall’art. 4 del decreto-legge 20 giugno 2002, n. 121”. 
    Pertanto  per rendere più sicure le strade “de quo” ,  sarebbero utili e necessari altri tipi di  interventi strutturali e/o altri provvedimenti ai fini della prevenzione e della repressione.  In assenza di ciò,  il Comune potrebbe così avviare una significativa  riscossione di multe illegittime costringendo il  cittadino illegittimamente sanzionato, in assenza di un intervento della Procura della Repubblica  dinnanzi alla flagrante illegalità di una Pubblica Amministrazione,  a percorrere  l’unica strada dell’ impugnazione dei  verbali dinnanzi al giudice di pace e/o al Prefetto.
  • L’apparecchiatura “Autovelox”, già utilizzata in Agropoli negli ultimi tre anni e da poco disattivato,  quale strumento di prevenzione e controllo della velocità, ha prodotto notevoli polemiche, criticità e contenzioso tra gli utenti e la Pubblica Amministrazione, nonché diverse verifiche da parte dell’Autorità Giudiziaria per ipotesi e valutazioni  di irregolarità e/o illegittimità ancora sub iudice;
  • Il controllo dei comportamenti che mettono a rischio la pubblica incolumità, a mio avviso, non passa esclusivamente e  rigorosamente attraverso sistemi estremi e discutibili di controllo quali quelli indicati nell’atto di indirizzo;
  • E’ sicuramente  opportuno e necessario  intensificare, con una sinergia corale ed alternata,  un maggior controllo nelle ore notturne e sui punti indicati effettuato da pattugliamenti a campione ed a ritmi intervallati delle forze dell’ordine presenti sul territorio quali la Polizia Municipale,  Compagnia Carabinieri, Polizia Stradale;
  • A supporto di tale azione possono essere utilizzati appositi e previsti idonei dissuasori di velocità sui tratti più esposti a violazione dei limiti consentiti;
  • Sono, a mio parere , i risultati di queste due attività congiunte a garantire con certezza di risultato  un metodo di prevenzione e repressione del fenomeno e non altri sistemi inefficaci e/o vessatori;

Per tutto quanto  premesso,   il sottoscritto ,

CHIEDE

  1. l’immediata revoca della delibera di cui all’oggetto ;
  2. voler valutare e porre in essere , se ritenute opportune, le  misure alternative innanzi esposte e proposte  a vigilanza  e controllo delle violazioni e delle  infrazione al c.d.s. su indicate ai fini della prevenzione,  repressione e  tutela della pubblica incolumità.

La presente con cortese, sollecito riscontro.

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