Cronaca

Anestesisti senza stipendio, a rischio le sale operatorie

SALERNO. Anestesisti salernitani ancora senza stipendio. Così, negli ospedali di Nocera Inferiore, Roccadaspide, Eboli e Battipaglia si concretizza sempre più il rischio di uno stop alle sale operatorie. Gli anestesisti, infatti, minacciando di bloccare le prestazioni in regime di Alpi ((attività libero professionale intramuraria), come riporta Il Corriere del Mezzogiorno, se l’Asl di Salerno non ottempererà gli stipendi arretrati.

Lo stop, in caso di mancato pagamento, potrebbe giungere a partire dal 4 maggio e coinvolgere altri nosocomi salernitani i cui medici specialisti, attraverso lettere protocollate, hanno informato di non dare più disponibilità a lavorare in regime di straordinario. E, dunque, sedute operatorie ridotte o, nel peggiore dei casi, rinviate. Intanto, i vertici ospedali stanno tentando di risolvere il problema. A Nocera Inferiore, infatti, i responsabili ospedalieri appaiono stanno lavorando per garantire almeno tre mensilità che saranno pagate a maggio.

Ma l’Asl Salerno è alle prese anche con un altro problema: polemiche sono divampate sulle nomine e gli incarichi di direttori sanitario e amministrativo di strutture complesse. I responsabili sanitari ospedalieri di Scafati (Alfonso Giordano) e di Oliveto Citra (Umberto Di Filippo) hanno presentato ricorso al Tar per chiedere l’annullamento previa sospensione degli avvisi interni per la nomina dei nuovi direttori. Contestano il percorso concorsuale stabilito.

Pronta la replica dell’Asl Salerno, che ha affidato ai propri legali il ricorso avverso. Senza problemi, invece, i primi incarichi, confermati dal collegio tecnico, per quattro direttori amministrativi di struttura complessa. Si tratta di Luigi Grimaldi (direttore amministrativo Distretto sanitario d Nocera Inferiore), Angelo Spera (direttore amministrativo Distretto Salerno/Pellezzano), Annamaria Spera (direttore amministrativo ospedale Oliveto Citra) e Maria Rita Ciliberto (direttore amministrativo ospedale Scafati).

Fonte: Il Corriere del Mezzogiorno

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