Battipaglia, stato di agitazione per il personale del commissariato

BATTIPAGLIA. Il commissariato di Battipaglia contro il questore di Salerno ed il Ministero dell’Interno. Da mercoledì, i dipendenti del commissariato di via Rosa Jemma sono in agitazione a causa dello stato di degrado in cui versa la struttura dove sono costretti ad operare.
Al termine dell’assemblea del personale civile, tenutasi mercoledì presso il commissariato, la Cisl Fp di Salerno ha comunicato che «sono emerse molteplici criticità che gravano fortemente e giornalmente sui lavoratori e che mettono a repentaglio la loro incolumità fisica. Naturalmente la situazione complessiva del commissariato di Battipaglia mette in pericolo anche l’integrità fisica degli utenti».
Dopo un’ampia discussione, i lavoratori hanno deciso di indire lo stato di agitazione del personale in servizio presso il commissariato di Battipaglia, mettendo anche in mora il questore di Salerno ed il Ministero dell’Interno.
Sono due le richieste presentate dal coordinatore provinciale della Cisl Fp per Ministeri, agenzie fiscali ed Epne, Antonio Galatro. In primo luogo, si chiede «l’integrale applicazione dei precetti derivati dal decreto legislativo 81/08 (Testo unico sulla sicurezza sul lavoro) e successive modifiche, nonché di tutti i precetti costituzionali che indicano la tutela della salute dell’individuo quale bene primario da tutelare al di sopra di qualsiasi interesse pubblico da perseguire». Inoltre, si chiede di assegnare al commissariato il fabbricato denominato “Palazzo Ferrara”, in via Pastore, confiscato alla criminalità organizzata e nella disponibilità dell’Agenzia Nazionale per la Gestione dei Beni Confiscati.
Galatro ha comunicato al questore di Salerno ed ai Ministeri dell’Interno, delle Infrastrutture, dell’Economia e delle Finanze che «i dipendenti civili del commissariato di Battipaglia, appena inizierà lo stato di agitazione – data e modalità definitive saranno comunicate entro dieci giorni – resteranno a disposizione all’esterno dell’edificio di via Rosa Jemma. Gli impiegati civili entreranno in ufficio solo in presenza di attestazione, da parte del datore di lavoro, che garantisca che l’immobile in cui i dipendenti prestano la propria opera lavorativo sia idoneo all’uso e che non sia pericoloso lavorarvi o ricevere utenti».

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