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Battipaglia, i giudici stravolgono il consiglio comunale: fuori Inverso

BATTIPAGLIA. Non più 14 consiglieri di maggioranza e 10 d’opposizione, ma la ripartizione ritenuta applicabile anche per Battipaglia dovrebbe prevedere 15 consiglieri per il vincitore del ballottaggio e 9 alla minoranza. Una modifica che darebbe più solidità al nuovo sindaco, ma che modificherà profondamente le alleanze dei prossimi giorni.

La sentenza

Tale ripartizione, come accaduto al Comune di Eboli lo scorso anno, prende spunto da una sentenza del Consiglio di Stato del 2015 che aveva ammesso il ricorso presentato da un consigliere comunale del Comune di Andria. A farne le spese dovrebbe essere – condizionale d’obbligo visto che il Comune di Battipaglia proclamerà gli eletti solo dopo il ballottaggio del 19 giugno tra Gerardo Motta e Cecilia Francese – soprattutto Vincenzo Inverso. L’ex candidato sindaco non farebbe parte del Consiglio. Stando alla ripartizione inizialmente prevista tra 14 consiglieri di maggioranza e 10 d’opposizione, Inverso sarebbe entrato in assise nel caso di una vittoria di Motta al ballottaggio. Con la nuova suddivisione del consiglio, Inverso resterà comunque fuori dal parlamentino, escludendo in tal modo un sostegno a Motta che sembrava piuttosto ovvio nel primo caso.

Vittoria di Motta al ballottaggio

Se Motta dovesse essere eletto sindaco, spetterebbero nove seggi alla lista Motta Sindaco, due a Battipaglia Libera, due a Speranza per Battipaglia, un seggio a testa per Battipaglia con Cuore e Battipaglia a Testa Alta. Pertanto, sarebbero consiglieri Renato Vicinanza con 643 voti, Luigi D’Acampora (611), Luisa Liguori (583), Gianluigi Farina (521), Pino Cuozzo (487), Agnese Petrone (434), Rosa Ricca (411), Domenico Zottoli (406) e Dino D’Orsi (397) della lista Motta Sindaco; Alessio Cairone (448) e Francesco Concilio (183) di Battipaglia Libera; Virgilio Battaglia (287) e Jacopo Miceli (219) di Speranza per Battipaglia; Antonio Trimarco (265) di Battipaglia con Cuore e Giuseppe Manzi (282) di Battipaglia a Testa Alta. A prendere il posto di Inverso, rispetto alla vecchia ripartizione, sarebbe D’Orsi. Per il gruppo di minoranza, entrerebbero in consiglio Ugo Tozzi, Angelo Cappelli (584) e Francesca Napoli (421) di Tozzi Sindaco, Cecilia Francese e Pino Bovi(433) della lista Con Cecilia Francese, Antonio Sagarese (274) di Etica, Enrico Lanaro e Giuseppe Salvatore (374) del Movimento Pro Battipaglia ed Egidio Mirra (363) del Pd. Previsti anche i subentri in caso di dimissioni degli ex candidati a sindaco in opposizione. All’eventuale dimissionario Tozzi subentrerebbe Marco Montillo(530), alla Francese Giuseppe Provenza (373), a Lanaro Feliciana La Torre (314). Al momento, l’unico che dovrebbe rinunciare al seggio di minoranza è Lanaro.

Vittoria di Francese al ballottaggio

Con la Francese vittoriosa al ballottaggio, andrebbero cinque seggi alla lista Con Cecilia Francese Sindaco quattro a Etica, tre a Forza Italia e tre a Rivoluzione Cristiana. Su tali basi, sarebbero consiglieri Pino Bovi (433 voti), Rossella Speranza (185), Ada Caso (144), Elda Morini (123), Stefano Romano (121) per Cecilia Francese Sindaco; Antonio Sagarese (274), Roberto Cappuccio (145), Vincenzo De Sio (129), Pietro Cerullo (128) per Etica; Giuseppe Provenza (373), Alfonso Baldi (199), Valerio Longo (159) di Forza Italia; Franco Falcone (341), Francesco Marino (214), Isidoro Amendola (192) per Rivoluzione Cristiana. In questo ipotesi, il seggio in meno sarebbe quello di Francesca Napoli (Tozzi Sindaco) per far posto a Cerullo. Per la minoranza, entrerebbero in assise Gerardo Motta, Renato Vicinanza (643), Luigi D’Acampora (643) e Luisa Liguori (583) di Motta Sindaco, Alessio Cairone (448) di Battipaglia Libera, Ugo Tozzi ed Angelo Cappelli (584) di Tozzi Sindaco, Enrico Lanaro ed Egidio Mirra (363) del Pd. In caso di dimissioni dal consiglio di Motta, entrerebbe Virgilio Battaglia (287), a Tozzi subentrerebbe Marco Montillo (530), a Lanaro Giuseppe Salvatore (374) del Movimento Pro Battipaglia. Fuori dal consiglio Inverso, Pietro Ciotti, Riccardo Maria Cersosimo e Guglielmo Marchetta.

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