Cronaca

Battipaglia, Lega del Cane: «Amministrazione si dichiara estranea nonostante prove incontrovertibili»

BATTIPAGLIA. Questo pomeriggio, alle ore 15, presso il bar “Colazione da Tiffany” di Battipaglia, si è svolta una conferenza stampa tenuta da Alfredo Riccio (responsabile locale e attivista Lega del Cane), Paola Contursi (avvocato della Lega del Cane) e Stefania Greco (presidente Leidaa). Tema dell’incontro, la convenzione comunale di Battipaglia con il canile Green Park, sul quale pende un’ordinanza di abbattimento a causa dell’abusivismo edilizio. E il destino di 105 cani di proprietà dell’ente comune ivi detenuti.

Assente l’Amministrazione, nonostante fosse stata invitata. Presente il consigliere comunale d’opposizione Alessio Cairone. Il primo a prendere la parola, è stato il delegato Riccio che ha proposto un excursus generale della questione, partendo dal principio: «Protocollammo una prima istanza al comune di Battipaglia un anno fa, per chiedere un censimento poiché i cani si spostavano dalla Calabria al napoletano, sfuggendo ai controlli. Decidemmo di fare questo censimento per incentivare le adozioni. Da parte del comune ci fu un cattivo rapporto con i volontari, perché di volta in volta ci veniva comunicato che il sopralluogo era stato fatto, ma non congiuntamente. Fino a quando, nel febbraio 2016, si riesce a fare questo sopralluogo con la protezione civile, la municipale l’Asl, i dirigenti dell’ufficio tecnico di Battipaglia ed i volontari della Lega. Il sopralluogo vero e proprio, però, lo facemmo io ed i volontari perché quel giorno diluviava. L’Asl non riuscì a fare un censimento completo. All’epoca dei fatti c’erano i commissari. Una volta insediata la nuova Amministrazione chiedemmo un censimento completo in sinergia col comune. L’istanza non ricevette risposta. A quel punto sollecitammo la stampa per cercare di sensibilizzare la vicenda e mettendo alla luce l’omissione dei controlli che era avvenuta. La cosa più grave è che loro, come Ente, non sapevano che la struttura fosse sotto sequestro con ordinanza di abbattimento. Tutti i documenti dei cani morti parlano di arresto cardiocircolatorio che non significa nulla perché è l’effetto e non la causa».

L’avvocato Paola Contursi ha aggiunto: «tutto nasce quando viene effettuato il sopralluogo nel canile e ci si rende conto delle criticità. Quando si insedia la nuova Amministrazione la convenzione con quel canile è in scadenza viene investita di quelle problematiche. I volontari hanno avvisato l’Ente che, prima di valutare la migliore offerta, bisogna tenere conto anche della qualità del benessere di quei canili che non è conforme alle direttiva nazionali e regionali. nonostante le nostre richieste di tavoli tecnici e di richiesta agli atti, il Comune sigla la convenzione col canile di Torre per circa 200mila euro per una previsione di 100 cani quando, invece, il numero oscilla tra i 130 e i 135. L’Ente continua ad essere totalmente sordo ad ogni nostra richiesta. Chiedemmo addirittura la presenza di un giornalista con noi a fare il sopralluogo per garantire trasparenza. Il Comune fa un accesso senza comunicare nulla nel quale si legge che è tutto apposto, condizioni igienico sanitarie perfette (abbiamo i documenti in mano). Ancora una volta veniamo esclusi da un controllo che andava fatto. A quel punto chiediamo ai carabinieri e sollecitiamo l’onorevole Bernini che, in seguito, si attiverà per presentare diffida al comune di Battipaglia, e non solo. Quello che chiediamo, ora, è che venga ritirata la convenzione con quel canile, che si annulli in autotutela il bando. E, soprattutto, un tavolo tecnico per quei cani che sono in cattive condizioni sperando che vengano ricollocati in strutture idee. Altrimenti saremo pronti a prendere dei drastici provvedimenti. Tra l’altro un certificato dell’Asl di Torre mostrava che il canile era quello col più alto di tasso di “lesmania”. E queste sarebbero le condizioni ottimali nel quale vivevano? Una linea di estraneità dell’amministrazione che è solo dannosa. Un modo di occultare invece di ammettere le responsabilità».

Infine, Stefania Greco, presidente Leidaa non ha risparmiato di lanciare qualche frecciata all’Amministrazione «accusata di essere stata invitata, ma non presente» e al neo-consigliere Giuseppe Salvatore: «Voglio dire poche cose. Sono qui in qualità di presidentessa Leidaa. Do il mio pieno appoggio ai volontari e li ringrazio per l’impegno profuso verso gli amici a quattro zampe. Ringrazio Alessio Cairone, unico di questa Amministrazione ad essere presente. C’è una new entry in consiglio comunale che in campagna elettorale si è battuto tanto per gli animali ma ora non lo vedo presente. Non lo vedo coinvolto in questa battaglia. Rimango esterrefatta da un’amministrazione che si dichiara estranea nonostante prove incontrovertibili. Come se io, da vigilessa, fermassi qualcuno per una multa e non controllassi la copertura assicurativa. Una totale approssimazione da parte dell’Ente. Principi di etica e moralità che vengono meno».

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