Politica

Battipaglia, frattura tra PD locale e PD della Provincia di Salerno

Nessuna tregua, nessuna possibilità di tornare indietro: i rapporti tra il Partito democratico di Battipaglia e la segreteria provinciale sono stati completamente annientati dall’avvio della procedura di commissariamento del circolo battipagliese.
Un’istanza partita dalla direzione provinciale del Pd, che lo scorso 11 luglio aveva deciso all’unanimità di proporre alla segreteria regionale l’azzeramento dei vertici del partito di Battipaglia. Mentre si attendono
le decisioni della commissione di garanzia regionale, che dovrà valutare la proposta come previsto dallo statuto nazionale del Pd, si iniziano a intravedere anche le motivazioni che hanno mosso la segreteria provinciale.
A sgombrare il campo da ogni ombra ci ha pensato il segretario provinciale del Pd, Nicola Landolfi, affermando che «la questione è nata durante la campagna elettorale per le amministrative di Battipaglia. Lo statuto nazionale e regionale del Pd non lascia libertà di voto quando uno dei candidati è sostenuto da Forza Italia o Fratelli
d’Italia».
Chiarissimo il riferimento. In campagna elettorale, il Pd aveva sostenuto Enrico Lanaro quale vincitore uscito dalle primarie del centrosinistra dello scorso marzo. Una scelta infelice se si considera il risultato
elettorale del partito: 2.044 voti, pari al 7,03% Al turno di ballottaggio erano arrivati Gerardo Motta, sostenuto da una coalizione civica, e Cecilia Francese, che portava con sé il simbolo di Forza Italia e, a seguito
dell’accordo con Ugo Tozzi, anche quello di Fratelli d’Italia. Di fronte alla presenza di un candidato sostenuto da Fi e Fdi, come previsto dallo statuto, la segreteria provinciale del Pd aveva scelto di puntare su Motta. Una decisione non condivisa dal circolo di Battipaglia.
E la frattura tra il Pd battipagliese e quello salernitano, nata già prima delle primarie quando Landolfi aveva calato dall’alto la candidatura di Nicola Oddati, era diventata insanabile.
«A seguito delle elezioni – continua Landolfi – non si è concordato con la direzione del partito un percorso di analisi del voto e di ciò che era accaduto dall’ultimo congresso in poi.
Dopo l’appuntamento elettorale, io ho svolto una funzione neutra, con l’auspicio che non si procedesse con iniziative non concordate. Per questo, io non c’entro. È il partito, nel suo insieme, che si chiede a cosa serva andare avanti con iniziative non riconosciute e non concordate. A Battipaglia nessuno si ferma…».
Dal Pd battipagliese nessun passo indietro e nessuna volontà di resa. Il segretario cittadino Davide Bruno continua ad affermare che resterà al suo posto fino alla scadenza naturale del mandato, il prossimo anno, e risponde a Landolfi che «non ci sono provvedimenti sospensivi del circolo oppure motivazioni per inibire il tesseramento o altre iniziative. Nelle prossime settimane, il partito sarà impegnato con i gazebo per il tesseramento ed il referendum istituzionale, anche con la presenza di alcuni parlamentari del Pd».

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