Cronaca

Battipaglia, stretta del Comune su insediamenti di industrie insalubri: «Rispettino il protocollo»

BATTIPAGLIA. Provare a rendere più difficile il possibile insediamento o anche rinnovare le autorizzazioni di impianti di industrie cosiddette ‘insalubri’ sul territorio comunale di Battipaglia. Un passo, quello deliberato dalla Giunta della sindaca Cecilia Francese, che intende rendere maggiormente efficaci e mirati i controlli sulle aziende già esistenti e che a Battipaglia operano ma anche su quelle che intendono realizzare stabilimenti nella città capofila della Piana del Sele. 

Sullo sfondo, ovviamente, c’è la battaglia in atto per evitare la trasformazione dello Stir, in Via Bosco II, nel sito di compostaggio, previsto dalla Regione Campania. La delibera investe l’ufficio tecnico Comunale e lo Sportello Unico delle Attività Produttive di maggiori responsabilità, per la compilazione di maggiori schede di valutazione del rischio dell’insediamento industriale soprattutto riferito agli odori e alla gestione dell’ambiente.

Ai gestori degli stabilimenti viene chiesta una più attenta gestione dei processi lavorativi, all’Arpac il compito, invece, di una maggiore attività di monitoraggio. L’attività istituzionale prova a viaggiare di pari passo con quella del Comitato spontaneo che s’oppone alla riconversione dello Stir nell’impianto di compostaggio. La Giunta chiede, soprattutto, alla Regione di rispettare quello che fu il protocollo d’intesa siglato nel 2002 tra il Commissario per l’emergenza rifiuti in Campania ed il Comune.

L’atto, in pratica, indirizzava la costruzione di un sito di compostaggio fuori dal territorio di Battipaglia. La Giunta comunale ha rivolto anche un atto d’indirizzo al settore Avvocatura, procedendo, nei fatti, a dare il via all’opposizione anche giudiziaria.

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