Cronaca

Blue whale, nuovo caso nel Salernitano: 15enne salvata prima delle fine

SALERNO. All’inizio era solo un sospetto, ma i primi giorni di indagini sono stati sufficienti a trovare le prime conferme: Blue Whale, il cosiddetto gioco dei suicidi, ha fatto la sua terribile comparsa anche in provincia di Salerno.

Vittima una 15enne coraggiosa (che chiameremo con un nome di fantasia, Francesca) che ha denunciato le violenze che gli venivano ordinate a distanza, prima ai genitori e poi alla polizia postale.

La ragazzina si era procurata dei tagli sull’avambraccio sinistro, come riporta lacittadisalerno, e anche un’incisione a forma di balena.

Agli agenti Francesca avrebbe rivelato che, nel tentativo di aiutare altre ragazze, aveva scaricato sul suo cellulare il “facebook russo” e aveva iniziato a seguire il percorso Blue Whale (tradotto: balena azzurra).

Con il passare dei giorni, però, era rimasta sempre più attratta dal crescente interesse sul tema e aveva deciso di seguire le istruzioni che gli venivano ordinate on line da un “tutor”. La ragazza veniva così spinta a superare una serie di prove, passando dall’autolesionismo alla visione continua di film horror durante la notte. Veniva obbligata a minacciare di morte la famiglia e a prepararsi a compiere il suicidio nel cinquantesimo giorno del “gioco”.

«Le balene muoiono da sole» spiegava il tutor nel corso di video psichedelici, «ma bisognava trovare un amico per filmare la sua morte».

Un gioco macabro, fortunatamente interrotto grazie ai genitori della ragazzina che, insospettiti da alcuni atteggiamenti della figlia, hanno insistito affinché raccontasse cosa le stava accadendo.

Non è stato facile per la 15enne, sempre più isolata dagli amici, spiegare ai genitori la trappola in cui era caduta ma, alla fine, ha trovato il coraggio per raccontare tutto.

Sarebbe toccato al suo “tutor”, dopo numerosi giorni di prove, scegliere quale sarebbe stata la sua fine: il lancio nel vuoto da un palazzo o una morte diversa che la facesse diventare, secondo il macabro gioco, una eroina.

La Procura di Salerno ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio a carico di ignoti mentre il telefono della ragazza è stato sequestrato. Attualmente sono in corso ulteriori indagini allo scopo di individuare i responsabili.

I genitori non sapevano neanche dell’esistenza di questo rituale “ Balena Blu”, ma quando la figlia ha mostrato le chat non c’è stato più nemmeno un minuto da perdere. La mamma si è rivolta immediatamente a medici e polizia postale. Ora le indagini mirano anche a individuare le amiche della adolescente che facevano lo stesso gioco e avevano già superato le prime settimane di sfida.

Il “gioco” della Blue Whale era stato portato all’attenzione del pubblico italiano qualche mese fa da un servizio della trasmissione televisiva “Le Iene”. In totale in Italia al momento si contano oltre cinquanta casi sospetti ma «le segnalazioni sono tantissime» fanno sapere gli esperti della polizia postale e «non sono mancati i falsi allarmi» di ragazzi che hanno ad esempio dichiarato di partecipare alla Blue Whale solo per attirare le attenzioni degli amici.

Intanto sui social si moltiplicano i messaggi, anche da parte di genitori, che chiedono di «fare attenzione», in una sorta di psicosi collettiva.

Le indagini continuano con il massimo riserbo e non sono esclusi risvolti giudiziari nelle prossime ore.

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