Cronaca

Carte di credito clonate, i dettagli dell’operazione “Happy Days”

[titolo_paragrafo]L’operazione “Happy Days”[/titolo_paragrafo]

In altri casi ancora, venivano acquistate ricariche telefoniche per migliaia di euro, poi utilizzate per chiamare un numero telefonico a pagamento (altrimenti detto “a valore aggiunto”), intestato ad una ditta (denominata, per l’appunto, HAPPY DAYS) facente capo a N.F. (residente nella provincia di Salerno) che, in tal modo, ne assorbiva interamente il credito, in uno schema tipico di “ripulitura” del provento dell’attività delittuosa. A tal fine, una centralinista era appositamente incaricata, a tempo pieno, di chiamare quel numero a pagamento.
In ultimo, le carte clonate venivano “scaricate” attraverso il pagamento di acquisti simulati, su siti DI
internet facenti capo a società create “ad hoc”, di fatto non operative, sempre riconducibili agli
indagati.

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