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Crescent, parere positivo della Soprintendenza. Ma non potrà essere completato

SALERNO. Il Crescent non sarà abbattuto, ma non potrà neppure essere completato. Il soprintendente Gennaro Miccio ha depositato il parere sull’emiciclo progettato dall’architetto Ricardo Bofill nei 45 giorni che l’iter per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica prevedeva. Stando a quanto si è appreso, non potranno essere realizzate le due torri (una avrebbe dovuto ospitare l’Autorità portuale, l’altra un museo comunale) nè l’edificio Trapezio della Capitaneria di Porto. Inoltre il soprintendente ha imposto al Comune ed alla Crescent srl di ottemperare a prescrizioni ben precise riguardo le altezze dell’edificio, che non potranno superare quelle di Palazzo di Città. Nello specifico, le indicazioni riguardano la riduzione delle volumetrie dei cornicioni. Nelle tredici pagine del documento, Miccio ha poi sottolineato positivamente l’intervento di riqualificazione portato avanti dal Comune per l’area di Santa Teresa.

Un restyling che evidentemente gli ha fatto cambiare idea anche rispetto alle preoccupazioni denunciate nel precedente preavviso di diniego, a proposito del torrente Fusandola. Ora l’iter prevede che l’amministrazione rilasci l’autorizzazione paesaggistica e la sottoponga all’attenzione della Soprintendenza. Nel frattempo è facile prevedere nuovi ricorsi da parte delle associazioni ambientaliste Italia Nostra e No Crescent.

Le dichiarazioni del sindaco De Luca. “La Soprintendenza ha inviato al Comune il parere paesaggistico relativo all’edificio Crescent. E’ un parere positivo, con prescrizioni. Esprimo la mia piena soddisfazione. Tutto l’intervento urbanistico-architettonico progettato dal Comune perde qualcosa della sua monumentalità, e acquista molto in leggerezza ed eleganza. Ci si avvia, dopo anni di contenziosi, alla conclusione di un’opera di valore internazionale”.

L’iter. La scelta di Miccio è frutto di un lungo e tortuoso iter che è sfociato, lo scorso 11 settembre in un tavolo tecnico di confronto che fu inaspettatamente separato in due momenti distinti. In mattinata il soprintendente incontrò negli uffici di via Tasso i rappresentanti della Crescent srl e gli ambientalisti. Il Comune diede forfait e chiese una riunione privata che, tra mille polemiche dei contestatori della mezzaluna, si svolse nel pomeriggio.

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