Inchiesta

Crimini contro animali: Salerno maglia nera

Combattimenti tra cani, macellazioni clandestine, corse clandestine di cavalli, pesca di frodo, traffico di fauna selvatica, traffico di cuccioli: sono i crimini contro gli animali gestiti dalla criminalità in Campania che emergono dal Rapporto Zoomafia 2018 “Crimini e animali”, redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della Lav.

La nuova edizione del Rapporto è alla sua diciannovesima edizione e analizza lo sfruttamento criminale di animali avvenuto nel 2017. L’edizione 2018 del Rapporto Zoomafia ha avuto il patrocinio del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, con cui la LAV ha siglato un Protocollo d’Intesa per rafforzare prevenzione e contrasto dei reati a danno di animali, e della Fondazione Antonino Caponnetto.

Crimini contro animali: Salerno maglia nera

L’Osservatorio Nazionale Zoomafia della Lav ha chiesto alle Procure Ordinarie e a quelle presso i Tribunali per i Minorenni, dati relativi al numero totale dei procedimenti penali sopravvenuti nel 2017, sia noti che a carico di ignoti, e al numero di indagati per reati a danno di animali. Per la Campania le risposte sono arrivate da tutte le Procure Ordinarie e da tutte e due le Procure Minorili, quella di Napoli e quella di Salerno.

“Nel 2017 in Campania – spiega Troiano – sono stati registrati 778 procedimenti per crimini contro gli animali (l’8,34% di quelli nazionali), con un tasso di 13,32 procedimenti ogni 100.000 abitanti; e 679 indagati (l’11,67% di quelli nazionali), con un tasso di 11,62 indagati ogni 100.000 abitanti.

Si tratta di un trend pericolosamente in crescita”. Nel 2017 in tutta Campania, rispetto al 2016, si è registrato un aumento del +13% dei procedimenti e un aumento del +22% degli indagati. Ogni 11 ore circa è stato aperto un fascicolo per reati a danno di animali con una persona indagata ogni 13 ore circa.

Per quanto riguarda la Giustizia Minorile, si presso la Procura per i Minorenni di Napoli, che quella di Salerno, per il 2017 non sono stati registrati fascicoli per reati contro gli animali. I combattimenti rappresentano una delle emergenze zoomafiose nella regione. La cronaca giudiziaria registra casi di put bull tenuti in esasperate condizioni di cattività in allevamenti abusivi, addirittura in recinti costruiti in aree pubbliche, come quelli scoperti al Rione Traiano di Napoli.

Cani trovati morti (spiaggia di Rovigliano, a Torre Annunziata) o con vistose ferite da combattimento, come accaduto a Casal di Principe (Ce) o a Castellammare di Stabia (Na).Per contrastare il preoccupante aumento delle lotte clandestine la Lav ha attivato il numero Sos Combattimenti tel. 064461206, lo scopo è quello di raccogliere segnalazioni di combattimenti tra animali per tracciare una mappa dettagliata del fenomeno e favorire l’attivazione di inchieste giudiziarie e sequestri di animali. Attività delinquenziale sempre di moda.

Ogni tanto si scoprono piste “clandestine” per allenare cavalli da corsa. Nella zona di Licola, Giuliano, Pozzuoli, Cuma. Si tratta di piste aperte in luoghi isolati, alcuni addirittura in zone protette. Spesso sono accompagnate da stalle costruite con materiale di fortuna dove sono tenuti gli stessi cavalli che sgambettano sulla pista. Su YouTube tantissimi video di corse clandestine di cavalli, girati dagli organizzatori, svolte in Campania, con tanto di colonna sonora di cantanti neomelodici.

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