Cronaca

«Don Pasquale uno di noi» Aversana sotto choc per Malafronte, sbranato dai suoi cani

BATTIPAGLIA. Per tutti, nel rione Aversana di Battipaglia, era “don Pasquale”. La gente della zona lo conosceva bene e lo descrive come una persona rispettosa e carismatica, molto cattolica, impegnata socialmente. Pasquale Malafronte si era innamorato della zona rurale della città. Da imprenditore nel settore della floricoltura, aveva acquistato quasi vent’anni fa un grosso appezzamento di terreno in via Idrovora, a poche decine di metri dal mare, per coltivare le piante ed i fiori che portava al mercato di Castellammare di Stabia, paese di origine e dove vivono ancora oggi i figli. Negli anni, facendo il pendolare dall’area vesuviana, si era innamorato sempre di più della zona di Aversana e dei suoi abitanti.

Decidendo, intorno al 1995, di trasferirsi definitivamente nel suo podere di Battipaglia, nella casa adiacente i suoi campi di coltivazione. Continuava a recarsi spesso a Castellammare di Stabia, ma la via del ritorno era sempre più verso Battipaglia che verso la città vesuviana. Nonostante le richieste dei figli, che avrebbero probabilmente preferito avere i genitori più vicini, don Pasquale aveva scelto insieme alla moglie Giuseppina la tranquillità della zona agricola di Battipaglia. Da dove, comunque, continuava a seguire i suoi affari e la crescita dei suoi cinque figli, tre maschi e due donne. Lo scorso anno, la vita serena di Pasquale Malafronte era stata turbata dalla morte della moglie, Giuseppina, a causa di un male incurabile. Nonostante la solitudine, aveva preferito rimanere a Battipaglia. Portando avanti la sua passione per i fiori e per cani, avvicinandosi in maniera sempre più forte alla chiesa.

Per anni presidente del consorzio agrario di Castellammare di Stabia, successivamente presidente del mercato dei fiori della stessa città, Malafronte è stato negli ultimi decenni uno degli imprenditori maggiormente conosciuti del territorio nell’ambito della floricultura e del vivaismo, guadagnandosi anche il titolo di Cavaliere del Lavoro. Proprietario di diversi terreni in regione Campania ed in Basilicata, Malafronte ha tramesso la passione e il lavoro ad alcuni dei suoi figli, in particolare ai tre maschi che portano avanti da tempo l’attività del padre, da Castellammare a Potenza. Una delle due figlie, invece, è infermiera specializzata all’ospedale di Salerno. Era molto impegnato anche nel sociale Pasquale Malafronte.

Era spesso uno dei principali organizzatori del banco alimentare nel rione Aversana, si prodigava per aiutare la locale parrocchia e la Caritas, oltre a donare fiori per ogni manifestazione religiosa. Particolarmente devoto alla Madonna di Pompei, più volte l’anno partecipava a gite religiose presso il santuario. In tanti lo ricordano per la sua grande generosità: si adoperava per sostenere, anche economicamente, iniziativa di ogni genere che venivano organizzate nel quartiere. «Era un uomo d’altri tempi, una persona speciale che, venendo da fuori, aveva imparato ad amare questo territorio ed i suoi abitanti. Ci mancherà», afferma uno degli abitanti del rione Aversana. «Qui lo rispettavamo tutti, era molto gentile ed ormai era diventato uno di noi», aggiunge un altro residente della zona.

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