Cronaca

Liceo Perito, studenti in protesta: «Contributo volontario ma obbligatorio? Un paradosso»

EBOLI. Gli studenti del Liceo E.Perito di Eboli non intendono fermarsi nella protesta, durata tre giorni, in merito alla questione “fotocopie”. Tutto ha avuto inizio martedì scorso, quando una docente dell’istituto ha avvisato gli alunni che il preside non avrebbe più fornito fotocopie, proponendo di svolgere il compito in classe tramite la lavagna multimediale. Una situazione scomoda, in particolar modo per una versione di greco o latino.

A questo punto, i rappresentanti chiedono un incontro con il preside Giovanni Giordano, il quale precisa che per le fotocopie bisognerà acquistare una card. I professori, contrari a questa decisione, hanno firmato una petizione sentendosi. Mercoledì mattina, i liceali decidono di scioperare. Per tre giorni. Nel frattempo chiedono di parlare col preside che – a detta dei quattro candidati alla rappresentanza dell’istituto – li avrebbe cacciati fuori, intimando di sospenderli. Successivamente, i rappresentanti hanno parlato col vicepreside. Quest’ultimo ha spiegato agli studenti che Giordano avrebbe sospettato di un accordo tra alunni e docenti per scioperare.

Poco dopo, i liceali riescono a parlare col preside scoprendo un paradosso: ad inizio anno, quando si presenta il modulo di iscrizione per l’anno successivo, vi è da pagare un bollettino sul quale è riportato, accanto alla voce “contributo volontario” la cifra obbligatoria di 70 euro per garantire servizi di fotocopie, assicurazione e quant’altro. Nell’incontro con tutti i rappresentanti di classe, il dirigente scolastico ha ribadito più o meno le stesse cose, ma a quel punto gli è stato chiesto: «Dato che molti hanno versato il contributo di 70 euro, come mai manca la carta nel bagno? Le ristrutturazioni non sono avvenute? Ci sono casse che non funzionano, addirittura mancano dei cavi». Stando a quanto riferiscono i rappresentanti, la risposta sarebbe stata: «Fate una colletta e comprateli».

I candidati alla rappresentanza d’istituto Giulia Rinaldi, Alfonso Nastri, Michele Ciaglia, Alessio Grippa: «In una scuola pubblica, ci sembra paradossale pagare un contributo volontario ma “obbligatorio”. Tra l’altro chi non lo ha pagato, perché magari ha difficoltà economiche, non rientra nemmeno nell’assicurazione. Non abbiamo intenzione di fermarci. Continueremo assolutamente questa battaglia. Crediamo che non sia una cosa legale, anche i professori non si sono mostrati contrari. Spesso accade che gli scioperi vengano mal visti dai docenti, possiamo assicurarvi che questa volta non è così».

Oggi, dopo tre giorni di sciopero, gli studenti sono tornati in aula. Dal canto suo, il preside ha invitato i genitori degli alunni assenti a presentare una valida giustificazione, poiché questo atteggiamento potrà influire negativamente sulla valutazione.

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