La “denervazione renale” consiste nel trattamento termico (in altre parole si “bruciano” le terminazioni nervose “simpatiche” che sostengono l’ipertensione) prodotto da una “sonda” che entra nell’inguine ed arriva alle arterie renali e “scarica” ultrasuoni o radiofrequenze… si potrebbe definire una sorta di “termoablazione”.
L’intervento portato a termine con successo nella Unità Complessa di Cardiologia dell’ospedale di Eboli, diretta dal dottor Angelo Catalano, che si è confrontato con colleghi italiani e stranieri sulla “particolarità del caso”, è stato eseguito dai cardiologi interventisti Emanuele De Vita e Giuseppe Bottiglieri.
Rarissimo caso di denervazione renale all’ospedale di Eboli
Considerando le condizioni del paziente, una particolare cautela è stata osservata nel trattamento di anestesia da parte della…