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Emergenza ambientale a Battipaglia, Rinascita vuole risposte

L’Associazione Rinascita chiede l’intervento del Prefetto per l’emergenza ambientale: “ora basta Battipaglia vuole risposte concrete e non le solite chiacchiere dei politici”

La questione “rifiuti” è parte della più generale emergenza ambientale che da anni attanaglia questa città. La situazione non è più sostenibile a causa ormai dell’enormità dei problemi: abusivismi edilizi (tristemente sulla bocca di tutti in questi giorni per il terremoto di Ischia, in seguito al quale è venuta fuori per l’ennesima volta la responsabilità delle amministrazioni locali a contenere il fenomeno); mancanza di vie alternative che determinano un costante intasamento del traffico veicolare, reo di alimentare l’inquinamento ambientale; mancanza di verde pubblico e verde di mitigazione ambientale, necessario per attenuare le varie forme d’inquinamento; mancata bonifica delle discariche e delle cave; mancata depurazione delle acque del fiume Tusciano e del mare.

Tutte questioni irrisolte e costantemente tenute, colpevolmente, in secondo piano da ogni amministrazione. Tuttavia i cittadini cominciano a ribellarsi, considerando l’immobilità e forse l’inadeguatezza anche dell’Amministrazione Francese che finora si è lanciata solo in sterili proclami e accuse alle precedenti amministrazioni, senza fornire risposte ferme e concrete, come richiesto dalla grave situazione ambientale.

Tra questi i commercianti aderenti all’Associazione Rinascita hanno già più volte denunciato tali situazioni. La presidente Ferraioli: “Sulla questione miasmi si continua a parlare senza sapere, spesso, di cosa; quel che più è grave è che nemmeno gli amministratori comunali pare abbiano idee chiare se non il solito, ormai stucchevole, ricorso alle posizioni urlate e populiste salvo assumere posizioni di diverso segno nel contesto sovralocale. Ai commercianti non è ben chiaro perché non si chieda la chiusura immediata di tutti gli impianti presenti sul nostro territorio.

E’ ancora meno chiaro l’esito dei controlli delle istituzioni sulla intollerabile situazione verificatasi anche nel corso di questa estate caratterizzata, più di ogni altra, da miasmi maleodoranti nell’aria. Su tali elementari concetti non si può più disorientare e delegare le proprie funzioni alla denuncia, alle indagini e all’eventuale processo penale. La responsabilità morale, amministrativa e politica impone scelte e non chiacchiere; non si può continuare a dire “io non c’ero”. Sino ad oggi solo risposte insensate, affidate a manifesti di discolpa sui miasmi che non assolvono nessuno.

La verità è che i miasmi continuano a “profumare” l’aria mentre i politici si trastullano sulle attività composte nei momenti di pausa dalle ferie e la città continua a sprofondare, ormai spopolata e poco accogliente. Sul sito di compostaggio i commercianti reclamano scelte precise dell’Amministrazione, così come precise e rigorose devono essere le scelte sulle discariche (nuove e vecchie mai bonificate).

Reclamano, inoltre, scelte precise sull’analisi costi-benefici del sistema tenendo conto che i cittadini non solo pagano tasse altissime per lo smaltimento dei rifiuti ma pagano in termini di salubrità dell’ambiente. Reclamano, da ultimo, al di là delle diversità politiche, una classe amministrativa in grado di rappresentarsi minimamente autorevole nel contesto sovralocale ed in grado di fare argine alla devastazione del territorio, al puzzo, alle discariche, agli impianti di trattamento rifiuti pericolosi, agli incendi, allo sfruttamento del territorio con le serre, alla piaga delle cave, all’abusivismo ed all’inquinamento.”

Conclude la signora Ferraioli: “I commercianti richiedono alla Sindaca di favorire l’intervento della massima autorità presente sul nostro territorio, sua Eccellenza il Prefetto Salvatore Malfi, per le opportune e necessarie risposte ai cittadini ormai rassegnati.”


Antonio Mondillo

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