Cronaca

Tasse non pagate per comprare ristoranti, Lamborghini e yacht | In 8 nei guai, maxi sequestro ad Agropoli

Evasione fiscale, adĀ Agropoli sequestro di beni per oltre un milione di euro tra un ristorante, auto di lusso e yacht

Scatta unĀ maxi sequestro di beniĀ adĀ AgropoliĀ perĀ evasione fiscale.Ā Dalle prime ore di oggi, giovedƬ 12 agosto, su delega della Procura della Repubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo di beni, per un valore di oltre un milione di euro, nei confronti di otto soggetti, indagati per frode finalizzata all’evasione fiscale e all’autoriciclaggio a carattere transnazionale.


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Evasione fiscale, maxi sequestro di beniĀ adĀ Agropoli

I primi accertamenti delle Fiamme Gialle della Compagnia di Agropoli sono scaturiti dall’approfondimento di alcune anomalie rilevate sull’operativitĆ  dei conti correnti riconducibili ad un imprenditore cilentano.Ā Il 52enne, originario di Vatolla di Perdifumo, giĆ  noto alle forze dell’ordine per precedenti di natura tributaria e di bancarotta fraudolenta, gestiva di fatto diverse societĆ , sparse tra l’Italia e la Bulgaria, esercenti attivitĆ  di consulenza per le imprese che intendono usufruire del cosiddetto credito d’imposta formazione 4.0, un incentivo pubblico previsto dalla Legge di Bilancio del 2018 per agevolare i processi di sviluppo tecnologico e digitale.

In sostanza, al fine di risparmiare l’imposta dovuta sui compensi delle prestazioni, quantificata in oltre un milione di euro, l’uomo si sarebbe avvalso delle societĆ  bulgare, veri e propri “schermi”, rappresentati fiscalmente in Italia da mere “teste di legno” – un pluripregiudicato di Cava de’ Tirreni ed un soggetto di nazionalitĆ  bulgara allo stato irreperibile, che emettevano le fatture senza mai versare neanche un centesimo di IVA.

Fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, dal momento che si riferivano a servizi materialmente resi dalle imprese italiane (tutti pagamenti da parte dei clienti avvenivano, infatti, sui conti correnti di queste ultime, sfruttando il fatto che avevano la medesima denominazione di quelle estere).Ā Per compensare il debito maturato, si faceva poi ricorso ad altre fatture false, sulla base delle quali le societĆ  coinvolte creavano crediti d’imposta fittizi.


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Le indagini e le intercettazioni: sequestrato il ristoranteĀ UmamĆ­

Le indagini, svolte anche attraverso l’analisi delle movimentazioni finanziarie ed intercettazioni telefoniche, hanno permesso di risalire alle modalitĆ  di impiego del guadagni illeciti via via accumulati, scoprendo, l’altro, l’acquisto di una serie di beni di lusso, principalmente natanti ed auto, queste ultime peraltro re-immatricolate in Bulgaria e fatte rientrare in Italia con targa estera, cosƬ da accedere a tariffe piĆ¹ vantaggiose su polizza assicurativa e bollo auto.


IL VIDEO


Parte dei proventi illeciti ĆØ stata anche investita per comprare il ristoranteĀ UmamĆ­ nel porto di Agropoli, in seguito completamente rinnovato con arredamento, rifiniture e materiali di pregio. Materiali che, con la complicitĆ  degli stessi fornitori, risultavano formalmente destinati all’estero, potendo in questo modo rientrare nel regime di sospensione dell’imposta sulle operazioni intracomunitarie, quando invece sono stati usati per l’allestimento dello stesso locale.

Su uno dei profili social del principale indagato sono inoltre emersi numerosi filmati in cui l’uomo, totalmente sconosciuto al Fisco dal 2014 al 2019 e che non ha mai rivestito ufficialmente alcun ruolo nell’amministrazione della struttura, se ne dichiarava il proprietario, presentandosi paradossalmente come “un imprenditore che paga le tasse”.


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Sotto sequestro auto di lusso e yacht

Nel complesso meccanismo fraudolento ricostruito dagli investigatori sono coinvolte, a vario titolo, anche altre sette persone, accusate di auto-riciclaggio, emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazioni fiscali false. Parallelamente, sono state segnalate cinque societĆ  per i connessi profili di responsabilitĆ  amministrativa.

Per garantire il recupero delle somme sottratte all’Erario, questa Procura della Repubblica ha disposto il sequestro preventivo di beni per 1,2 milioni di euro. Nel corso delle perquisizioni, i Finanzieri hanno cautelato autovetture e imbarcazioni nella disponibilitĆ  degli indagati, nonchĆ© le liquiditĆ  rinvenute sui conti correnti, apponendo sigilli anche al menzionato ristorante, per un valore complessivo che raggiunge la piena concorrenza dell’importo fissato nel provvedimento cautelare.

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