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Il sindaco di New York assiste all'incontro Avellino-Salernitana

SALERNO. La fede granata conquista New York.

Lo stendardo col cavalluccio marino è esposto in bella vista sulle vetrine all’angolo 1739 della Second Avenue di New York City. Lì, tra gli imponenti grattacieli dell’isola di Manhattan, nel cuore pulsante della vita frenetica nella Grande Mela, c’è un insegna che “sa di casa”: San Matteo Pizza Espresso Bar.

Gennaro Volpe, Marika Casella, Vincenzo Senatore, e naturalmente loro Ciro e Fabio Casella, i proprietari della pizzeria San Matteo, che dal 21 settembre 2010, giorno di festa per il patrono salernitano, portano i sapori di Salerno sulla tavola dei newyorkesi. Prima dei sapori, però, la squadra di San Matteo Pizza ha portato altro a New York, l’hanno portata con sé nel cuore: è la fede granata. «Puoi lasciarti tutto alle spalle, una casa, le conoscenze, una donna, ma non puoi abbandonare lei, la Salernitana».

Per Ciro Casella è come una mamma, ma non solo per lui, sono tanti i figli del cavalluccio che porterebbero con sé ovunque quel colore granata intenso, anche fino all’altro capo dell’Oceano Atlantico. Proprio come hanno fatto Ciro e la sua famiglia, quella nuova, una famiglia allargata, che come tutte le altre ha bisogno di un punto di riferimento, un luogo dove condividere emozioni, speranze ed anche delusioni. «È per questo che abbiamo deciso di aprire un nuovo club della Salernitana qui a New York», annuncia Ciro. «Siamo pronti a iniziare questo nuovo viaggio tutti insieme, proprio come quando qui al San Matteo Pizza guardiamo le partite della Salernitana. Siamo circa 30 persone, tutti di originari di Salerno e soprattutto tifosi granata». La scelta di aprire il club è la svolta di una storia lunga quasi 7 anni, per qualcuno anche di più. Una storia di amicizia, di identità, di legame con Salerno ed il territorio in cui sono nati e che non possono dimenticare, coltivato nella passione del calcio a sostegno della propria squadra.

Quella per cui ci si sveglia la mattina presto, anche dopo una lunga serata di lavoro, perché se in Italia si gioca dalle 13 in poi, a New York sono le 7. Ma ciò che importa è trovarsi tutti lì, in pizzeria con sciarpe, magliette e felpe della Salernitana, anche se fuori c’è mezzo metro di neve; anche se qualche volta a seguire la partita con loro c’è chi tifa la squadra avversaria, come quando si è giocato con l’Avellino e c’era anche Bill De Blasio, sindaco di New York, di famiglia di origine beneventana.

«Il Club Salernitana di New York sarà intitolato a Mezzaroma. Siamo molto amici del presidente che segue la nostra storia da quando è alla Salernitana. A parte tutte le polemiche nessuno può negare che la nuova presidenza ha portato la squadra dal campionato dilettantistico alla B». Tutti d’accordo quindi sul nome, perché i granata della “Grande Mela” sono sicuri di una cosa: al di là delle polemiche ora conta più che mai fare ed essere tifosi, restare tutti uniti a supportare la Salernitana nella lotta per la salvezza. Anche dalla… “vicina” New York.

(Fonte: La Città)

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