Cronaca

Incendi a Cava, emerge la pista ritorsione

CAVA DE’ TIRRENI. È la pista dolosa quella che emerge dietro i roghi delle auto di di Nicola De Cesare, presidente della sezione cavese dell’associazione europea operatori polizia e coordinatore regionale, una delle auto era usata dalla moglie e dopo l’incendio all’ex bar «Non solo latte» in via Crispi.

«All’inizio avevano parlato di un impianto a gas, ma la jeep era diesel – racconta il presidente De Cesare – la polizia sta indagando.

Mai avute minacce, non ho nemici. Confido nel lavoro degli inquirenti».

Emerge la pista ritorsione

Intimidazioni per l’avvio della nuova attività nel settore panetterie.

Questi sarebbero, secondo quanto riporta Il Mattino, i due filoni di indagini, seguiti dagli agenti del commissariato di polizia, diretti dal vicequestore Marzia Morricone, che cercano di risolvere il giallo del rogo divampato nella notte tra domenica e lunedì nell’ex bar «Non solo latte» in via Crispi (chiuso da poco e in procinto di diventare «Non solo pane»).

I rilievi dei vigili del fuoco, non hanno evidenziato elementi che confermino la matrice del danno.

La deflagrazione sarebbe stata provocata dai vapori di un liquido infiammabile. Gli investigatori sembrano non credere ad un rogo accidentale, ma ad un attentato, escludendo la pista del racket e privilegiando quella dell’attività del locale, già finito nel mirino di attentatori. Alcuni mesi fa ignoti tentarono di incendiare la saracinesca. Allora come oggi non ci sono identificati. La zona non è ben coperta dalle telecamere.

 

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