Lavoro

Irno e Agro, ecco i dati relativi alla disoccupazione

  • IRNO. Dal 12,7% al 15,5%. È questo l’incremento in percentuale, registrato dal 2007 fino al 31 dicembre 2014, del tasso di disoccupazione in tutto il territorio della Valle dell’Irno (Comuni di Mercato San Severino, Fisciano, Calvanico, Baronissi e Pellezzano) e parte dei Comuni dell’Agro (Roccapiemonte, Castel San Giorgio, Siano e Bracigliano).

    A fornire i dati è stato il responsabile del centro per l’impiego di Mercato San Severino, Nicola Lambiase, che pur evidenziando l’aumento di circa 3 punti percentuali nell’arco di 7 anni, ha mostrato un cauto ottimismo per quella che può essere definita una inversione di tendenza, che si sta verificando già a partire dai primi mesi dell’anno. Tra i due territori il tasso di disoccupazione generale è omogeneo. Trasformato in cifre si aggira intorno alle 30mila unità lavorative che sono prive di impiego. Nei Comuni della Valle dell’Irno sono circa 13-14mila e il restante in quelli dell’Agro. «Nonostante l’incremento della disoccupazione registratosi – sottolinea Lambiase – bisogna evidenziare una stagnazione di questo fenomeno, e la sensazione è quella che il tasso, poco alla volta, inizi a scendere». Scendendo più nel particolare e sviscerando i dati della disoccupazione giovanile nella fascia di età compresa tra i 18 e i 35 anni è stato registrato un tasso superiore al 45%. Un dato significativo, sintomo di una crisi generalizzata di tutti i settori produttivi e motivo scatenante della fuga in luoghi dove la domanda di lavoro risulta maggiormente diffusa nel tessuto sociale ed economico. «I giovani – ha aggiunto – sono molto sensibili al centro per l’impiego. Vengono qui, si documentano, si aggiornano e interagiscono con noi attraverso lo strumento telematico. Non ritengo ci sia sfiducia da parte loro nei confronti delle istituzioni, bensì noto che hanno preso atto delle difficoltà del momento. E attraverso noi cercano di trovare nuove opportunità anche mediante soluzioni di ripiego come quelle di spostarsi dove la domanda esiste realmente». Per quanto riguarda, invece, la fascia d’età immediatamente successiva, quella dai 36 ai 50 anni si è registrata una disoccupazione intorno al 30%, mentre dai 50 ai 60 anni la percentuale è stata attestata al 10%. «In questo momento – precisa – c’è una domanda non trascurabile di attività formativa tra cui tirocini extracurriculari retribuiti che servono a preparare i giovani per inserirli nel tessuto produttivo. La risposta a questi tirocini è stata soddisfacente perché nel 20% dei casi c’è stata anche un’assunzione a tempo indeterminato ».

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