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L’avvocato risponde, a cura di Simona Mazzeo

Per una consulenza legale in tutte le materie di diritto SCRIVETE A: simona.mazzeo@tiscali.it. Saranno selezionati i quesiti di diritto più interessanti e l’ Avv. Mazzeo risponderà ad essi nel prossimo numero.
Per questo mese la redazione, tra i tanti pervenuti, ha selezionato il quesito di Lucia da Battipaglia che si chiedeva se potesse influire sull’ammontare dell’assegno di mantenimento il fatto che il marito avesse parecchi immobili di proprietà.
Cara Lucia, sul punto la Corte di Cassazione tende a ribadire che l’assegno di mantenimento per il coniuge economicamente più debole deve tendere al mantenimento del tenore di vita che si è goduto durante la convivenza matrimoniale. In particolare, come in altre occasioni ho sottolineato, la Corte nella recente ordinanza n. 23088 del 30 Ottobre 2014, ricorda che in ogni caso le condizioni economiche delle parti devono essere valutate in concreto non soltanto sulla base di un apprezzamento probabilistico.
Nel caso di specie la donna aveva censurato la sentenza dei giudici di merito sostenendo che questi non avessero adeguatamente considerato il valore della proprietà immobiliare dell’ex marito.
In realtà, spiega la Corte, i giudici di merito hanno considerato la consistenza del patrimonio immobiliare rilevando però che questo forniva redditi estremamente scarsi che non potevano quindi incidere sul tenore di vita della coppia. Allo stesso tempo era stato rilevato che i redditi complessivi della moglie erano analoghi a quelli del marito. Quindi per la Cassazione l’assegno di mantenimento non cambia se l’ex marito ha pochi immobili a rendono poco! Quindi, cara Lucia, per un aumento dovremmo dimostrare l’ importante e consistente capacità reddituale degli immobili del tuo ex altrimenti gli stessi sono da considerarsi irrilevanti.

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