Cronaca

Caso Marzia Capezzuti, i dubbi sui servizi sociali

Emergono nuovi dettagli in merito al caso di Marzia Capezzuti e – in particolar modo – per quanto concerne la questione relativa ai servizi sociali. In merito nelle scorse ore è intervenuto il sindaco di Pontecagnano Faiano, Giuseppe Lanzara, sottolineando: “Affermare che non si sia fatto nulla per salvare la giovane Marzia Capezzuti è improprio: il caso della ragazza è stato attenzionato in più circostanze a partire dall’anno 2017; nei colloqui tenuti con lei sono stati attivati e proposti gli interventi che le assistenti sociali hanno ritenuto più idonei alla situazione ma la 29enne ha rifiutato ogni forma di aiuto” come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Caso Marzia Capezzuti, i dubbi sui servizi sociali

Dunque, il primo cittadino getta acqua sul fuoco, rispondendo alle accuse di chi punta il dito contro i servizi sociali. Sono ancora tanti gli interrogativi intorno al caso di Marzia Capezutti. Lanzara ha poi ribadito:

“Il caso di Marzia Capezzuti era seguito già da 6 anni. In particolare, erano stati informati gli uffici del Comune di provenienza della donna, presso cui era stata presa in carico, ma nessuno ci ha mai risposto. Nei colloqui tenuti con Marzia, avvenuti in momenti e circostanze in cui la situazione non risultava critica. sono stati attivati e proposti numerosi interventi ma la ragazza ha sempre rifiutato di farsi aiutare. Ogni volta che i servizi sociali hanno ricevuto segnalazioni sul caso si è proceduto ad effettuare le opportune verifiche, in costante collaborazione con le forze dell’ordine. Da cittadino capisco le tante domande, ma da sindaco sono tenuto a sapere che c’è un protocollo da seguire, delle leggi chiare e soprattutto un quadro diverso da quello che si è delineato. Ci sono tante situazioni sommerse, disagi non denunciati, famiglie assenti. Si poteva e si doveva fare di più, ma questo non toglie che non sia di facile risoluzione un problema che è venuto fuori solo quando è scattata una chiamata ufficiale a chi di competenza. L’appello resta sempre lo stesso: non bisogna avere paura, così come non ne ha avuta chi ha segnalato le violenze riuscendo a far venir fuori una realtà a dir poco agghiacciante”.

Redazione L'Occhio di Salerno

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