Cronaca

Come realizzare una mascherina per il coronavirus in 3D? Il tutorial di Paolo Malandrino e Giuseppe Ventura, studenti di ingegneria all’Università di Salerno

Come realizzare una mascherina per il coronavirus in 3D? Due studenti di ingegneria dell’Università di Salerno, Paolo Malandrino e Giuseppe Ventura, hanno reso disponibile, in maniera gratuita un video dimostrativo ed un tutorial per la costruzione del modello cad di una mascherina stampata in 3D. Il tutorial è dettagliato e consente a chiunque abbia una stampante 3D di stampare una mascherina.

Mascherina per coronavirus in 3D? Il tutorial di Paolo Malandrino e Giuseppe Ventura

Paolo Malandrino e Giuseppe Ventura sono di Agropoli e studiano ingegneria meccanica. Insieme a Stefano Cammarano (studente di ingegneria informatica) hanno dato vita all’idea. L’intento di questo progetto è stato quello di realizzare in materiale elastico (Tpu), la stampa di una mascherina 3D. La suddetta è stata progettata allo scopo di “moltiplicare” le possibilità di utilizzo di una mascherina in Tnt, o di una mascherina chirurgica.



«Abbiamo reso fruibili i file stl da immettere nella propria stampante 3d per stampare in maniera OpenSource la mascherina – spiegano i giovani studenti – Siamo riusciti ad ottenere negli ultimi modelli una forma congeniale al viso, in grado di permettere la posa della mascherina al volto anche mentre si indossano gli occhiali. Raccomandiamo l’utilizzo di materiale quanto più elastico e morbido possibile al tatto con la pelle, come il Tpu, ovvero un materiale gommoso in grado di essere deformato poiché elastico».


paolo malandrino
Paolo Malandrino

Giuseppe Ventura
Giuseppe Ventura

Una delle caratteristiche alla base della mascherina è quella di essere provvista di un tappo ad incastro. «Nel tappo va posto il filtro ritagliato da una mascherina chirurgica o in Tnt e questa azione permette di moltiplicare le possibilità di impiego della singola mascherina – continua Paolo – in vista della mancanza di mascherine tramite questo mio progetto, si può godere di un “moltiplicatore di ricariche”; nel senso che, prendendo la pripria mascherina in tessuto nuova, anziché doverla gettare dopo un solo utilizzo, la si partiziona in più parti, godendo dunque dello stesso bene, ma per un tempo prolungato (da una singola mascherina in tessuto possono ricavarsi ad esempio 4 filtri, mediante un semplice ritaglio). Ringrazio dunque tutto il team di sviluppo e in generale rendo Free tutto il lavoro e l’esperienza acquisita, permettendo a chiunque avesse una normale stampante 3d di stampare il pezzo».


paolo malandrino


Modelli e video

Link ai file stl utili alla stampa 3D: CLICCA QUI



 

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