Medico 91enne vittima di branco di ragazzini, arriva la denuncia

SALERNO. Medico di Salerno rischia la vita perché  vittima della bravata di un branco di ragazzini.

Prima lo hanno colpito con i pallini di una cerbottana, poi, incuranti dell’età e dell’invalidità, lo hanno spinto per terra, ridendo di quella “bravata” che avrebbe potuto perfino costargli la vita.

A finire nel mirino di un branco di ragazzini è stato il signor Arturo Amendolara, novantuno anni, storico medico e pilastro di quella piazza Sant’Agostino trasformata, negli ultimi anni, in un campo di calcio e in un parcheggio abusivo a cielo aperto.

«Venerdì 20 mi trovavo con mia moglie Rosellina e una nostra familiare in piazza – racconta – Erano le 19 e ci stavamo recando all’appuntamento con mia figlia che era venuta a prenderci per accompagnarci a casa sua, nella zona orientale.

Mentre stavamo attraversando, un ragazzino che avrà avuto al massimo dodici o tredici anni, senza che nessuno di noi avesse detto o fatto qualcosa, mi ha colpito con il pallino di una cerbottana in prossimità dell’occhio sinistro».

Il medico si ferma interdetto, nonostante si accompagni con un bastone è pronto a reagire, ma non fa neppure in tempo a rendersi conto dell’accaduto che altri ragazzini che abitualmente sostano in piazza per giocare a pallone, lo spingono a terra.

«Ho fatto un balzo in avanti e non sono riuscito ad attutire la caduta con le mani, quindi sono caduto a peso morto, battendo il naso, la fronte, le labbra».

Uno choc: «Quando ci siamo girate l’abbiamo trovato in una pozza di sangue, pensavamo fosse morto – ricorda la moglie – Ho avuto una enorme paura».

La figlia accorre, secondo quanto riporta La Città, allerta il servizio di emergenza 118 e un’ambulanza provvede ad accompagnare il novantunenne al pronto soccorso del Ruggi, dove viene sottoposto a tutti gli accertamenti diagnostici: la prognosi è di quindici giorni per contusioni, ecchimosi e la frattura del setto nasale.

«Era un mostro – sottolinea la signora Rosellina – Per giorni ha avuto il volto deformato, tutto livido e gonfio».

Il medico, fortunatamente, non ha battuto la testa, «e neppure la mandibola, perché da medico so benissimo le sofferenze atroci a cui si va incontro in questi casi», ma il terrore è stato forte, come pure la rabbia.

Dalla rabbia del medico alla denuncia in questura per l’aggressione subita

Per questo ha deciso di sporgere denuncia in questura, «nella speranza che si possa intervenire per bloccare questo allenamento di una prossima generazione di galantuomini, che non si sono…



Exit mobile version