Cronaca

Morte di Simon Gaultier, oggi l’autopsia all’ospedale di Sapri

Sono ancora molti i punti oscuri sulla morte di Simon Gautier ma, secondo un esperto, il giovane escursionista francese avrebbe potuto essere salvato grazie alle celle telefoniche.

Morte di Simon Gautier, il parere dell’esperto “Poteva essere salvato”

Ritardi nei soccorsi, indagini approssimative e poco uso della teconologia: una combinazione letale che ha condotto al disastro.

In particolare, sarebbe stato il mancato incrocio dei dati delle celle telefoniche, ad aver impedito la localizzazione immediata del giovane escirsionista francese. Ne è certo Gioacchino Genchi, avvocato ed ex consulente informatico di molte, complicate indagini della storia recente che, in un’intervista a Il Fatto Quotidiano, ha sottolineato come

Sovrapponendo i dati delle celle impegnate negli spostamenti e nelle contestuali attivazioni della rete, fino alle ultime chiamate, una volta individuate le celle e le direzioni dei radianti, con la triangolazione delle aree di copertura, si sarebbe potuta circoscrivere l’area dove concentrare subito le ricerche.

Insistere con le telefonate

Secondo l’esperto, infatti, per arrivare a lui, i soccorritori avrebbero dovuto continuare a insistere con telefonate e sms: più telefonate si fanno, più si riesce a delimitare la sua localizzazione.

Questa tecnologia, se usata correttamente, riesce a localizzare una persona con una precisione di circa cento metri entro al massimo un’ora.

I soccorsi in ritardo

Secondo una prima ricostruzione, Simon sarebbe riuscito a dare l’allarme ai carabinieri ma, il ventisettenne, in poco tempo, 40/ 45 minuti, sarebbe morto. Il corpo, confermano gli inquirenti, era in avanzatissimo stato di decomposizione. Oggi l’autopsia, che si terrà presso l’ospedale di Sapri, stabilirà con precisione le cause della morte.

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