Cronaca

Muore in ospedale dopo aver ricevuto un pugno: l’aggressore rischia l’accusa di omicidio

Muore in ospedale dopo mesi di lotta fra la vita e la morte dopo aver ricevuto un pugno in pieno volto al culmine di un litigio: l’aggressore rischia l’accusa di omicidio. Quest’ultimo, già in carcere per lesioni gravi, rischia di dover rispondere anche di omicidio, se dall’autopsia emergeranno elementi che collegano il decesso all’aggressione. Come riporta l’edizione odierna de Il Mattino.

Muore dopo aver preso un pugno: l’aggressore rischia l’accusa di omicidio

Un 50enne di nazionalità marocchina lo scorso febbraio finì in ospedale dopo esser stato aggredito da un connazionale, al culmine di un banale litigio, beccandosi un pugno in pieno volto. Nel cadere aveva battuto la testa a terra. La violenta aggressione in strada, a San Valentino Torio. Il 50enne è stato ricoverato in condizioni critiche in ospedale, e dopo circa 4 mesi è deceduto.

La vittima rimediò ferite al volto e alla testa, a seguito di un pugno immortalato in un video acquisito, all’epoca, dai carabinieri della stazione di San Valentino Torio.

L’arresto

Quella sera i militari riuscirono ad identificare e bloccare l’aggressore e a ricostruire la dinamica dell’accaduto grazie all’esame delle immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza, presenti in zona.

L’aggressore, finito in carcere con l’accusa di lesioni gravi, rischia ora un’accusa per omicidio. La nuova ipotesi di reato potrà essere contestata se dall’autopsia emergeranno elementi tali da ricondurre il decesso dello straniero alle ferite subite, al culmine di quel litigio.

Quattro mesi di lotta fra la vita e la morte

Dopo l’aggressione, la vittima fu soccorsa poi e trasferita in ospedale Umberto I di Nocera Inferiore presso il reparto di Rianimazione. La prognosi restò riservata.

L’uomo aveva poi cambiato diversi ospedali, anche nella provincia napoletana, fino ad esalare l’ultimo respiro oltre una settimana fa, a Nola. Aveva vistose ferite alla testa, oltre ad aver riportato un grave trauma cranico, come refertato dai sanitari in prima battuta. L’uomo è deceduto dopo oltre quattro mesi di lotta fra la vita e la morte. L’inchiesta della Procura di Nocera potrebbe ora evolversi, dopo l’autopsia, con il cambio dell’ipotesi di reato.

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