Cronaca

Ospedale di Salerno, dipendenti Epm: “Costretti a maneggiare rifiuti speciali”

All’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, i dipendenti Epm confessano di essere costretti a maneggiare rifiuti speciali sul lavoro.

Rifiuti speciali sul lavoro: la denuncia dei dipendenti

“Siamo sovraccaricati dal lavoro e costretti a maneggiare rifiuti speciali, mansione che va al di là del nostro compito”. È questa la denuncia di Guglielmo Loreto, delegato sindacale della Uil Trasporti per l’azienda Ospedaliera Ruggi d’Aragona. A riportare la notizia è il quotidiano “Le Cronache”.

Il sindacalista si è fatto portavoce delle istanze dei dipendenti della Epm, azienda che insieme alla Gesap offre i servizi di pulizia nel plesso ospedaliero.

I dipendenti rappresentati dal sindacato sostengono infatti non solo di essere sottoposti a carichi di lavoro eccessivi, ma di essere anche impiegati in mansioni, come quella della rimozione dei rifiuti speciali, che per legge sarebbero destinate ai sociosanitari.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso che il rappresentante della Uil definisce “colmo” è stato il ferimento di cinque dipendenti con aghi potenzialmente infetti.

“Nonostante un capitolato dell’azienda preveda diversamente – aggiunge Gu glielmo – Riteniamo che una legge non possa essere scavalcata dallo stesso. Cinque nostri colleghi sono stati punti con del materiale che potrebbe essere infetto, non possiamo vivere con l’ansia di non poter abbracciare i nostri figli per timore di infettarli”.

Altra nota dolente segnalata dal sindacalista della Uil riguarda le turnazioni, giudicate inadeguate al carico di lavoro da sostenere. “In quattro ore del pomeriggio dobbiamo pulire ben quattro reparti – ha infatti aggiunto il sindacalista – È impensabile che qualche mattina quindici operatori debbano garantire la pulizia di quarantacinque divisioni. Inoltre i carrelli per il trasporto dei rifiuti speciali non sono omologati”.

Gli operatori attendono dunque risposte dalla direzione del Ruggi, che nella mattinata di ieri ha assicurato lo svolgimento di un incontro per chiarire la vicenda. “Già non percepiamo uno stipendio dignitoso e siamo sottoposti a carichi eccessivi – ha concluso Loreto – Non ci sentiamo tutelati sotto il profilo della sicurezza ed ora anche della nostra salute. Chiediamo a gran voce che la direzione si faccia garante dei nostri diritti”.


Le Cronache

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio