Cronaca

Sanità, un algoritmo per ridurre i parti cesarei

Ridurre il numero dei parti cesarei anche in provincia di Salerno. È questo l’obiettivo di un progetto sviluppato da Innovery, azienda specializzata nell’analisi ed elaborazione di grande quantità di dati.

Il progetto sarà realizzato in collaborazione col Centro interdipartimentale per la ricerca in diritto, economia e management della pubblica amministrazione e il dipartimento di Medicina e chirurgia, coordinati da Paola Adinolfi dell’ateneo di Salerno, e ha ottenuto un finanziamento attraverso i fondi europei di sviluppo regionale della Campania e si concluderà entro maggio 2020.

Meno parti cesarei a Salerno, il progetto

Come riportato da Il Mattino, il progetto consiste nella creazione di una piattaforma digitale, nella quale saranno inseriti i dati clinici della paziente (età, primo o secondo parto, conoscenze culturali e anche possibilità economiche), che saranno intersecate con i dati del singolo medico (percentuali di parti naturali o con taglio svolto) e della struttura ospedaliera più idonea al singolo caso.

Incrociando queste informazioni, attraverso l’utilizzo di algoritmi predittivi, il sistema punta a elaborare un nuovo modello, che avrà un duplice scopo: in primi quello di tutelare la salute delle partorienti e dei nascituri, favorendo l’efficientamento del percorso di cure, e supportare il processo di digitalizzazione del sistema sanitario nazionale.

Lo scopo

Ogni anno, in Europa, avvengono circa 160mila tagli cesarei non necessari. Si registra così un surplus di costo associato pari a 156 milioni di euro (dato 2017), ma nei primi anni duemila si è assistito a un’impennata dei parti cesarei, che sono passati da 16 milioni (12,1 per cento di tutte le nascite) nel 2000 ai 29,7 milioni (21.1 per cento del totale) nel 2015.

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