Cronaca

Morto a 13 anni nel salernitano, gli esiti della perizia

PELLEZZANO. “I medici curanti del piccolo e chi ha avuto contatto con Alessandro, hanno ignorato i sintomi del diabete. Un banale esame delle urine ed un esame ematologico per la valutazione della glicemia avrebbero certamente evitato la grave DKA e, molto probabilmente, la morte del paziente”.

È questa, secondo quanto riporta Radioalfa, la conclusione raggiunta dai medici periti incaricati dalla Procura di Salerno che hanno analizzato i dati dell’autopsia eseguita sul piccolo Alessandro Farina, il tredicenne di Pellezzano deceduto a dicembre all’ospedale Ruggi di Salerno.

Morto a 13 anni nel salernitano: i dettagli

Per i periti, la morte del ragazzino è frutto solo di una incredibile serie di errori sia individuali che organizzativi.

I medici indagati sono sette.

Ora sulla base della consulenza d’ufficio il pm elaborerà le proprie conclusioni circa le attribuzioni di responsabilità nei confronti dei soggetti coinvolti nell’inchiesta.

La morte del piccolo Alessando

Tutto ha avuto inizio il 23 dicembre scorso quando il piccolo Alessandro, dopo essersi sentito male a casa, venne trasportato dalla madre al pronto soccorso del “Ruggi”, dove il personale medico dopo una, evidentemente, superficiale visita, lo dimisero alle 23.05

In realtà, secondo i consulenti della Procura, Alessandro era affetto da diabete giovanile tipo 1 già da alcune settimane precedenti al ricovero eppure i sintomi del diabete sono stati totalmente ignorati dai medici del pronto soccorso e nessuno ha pensato di praticare una glicemia o un esame urine.

Inoltre sempre secondo la perizia, il medico curante contattato dalla madre sulla base dei sintomi riferiti avrebbe dovuto consigliare una visita ed eseguire degli esami di laboratorio

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