Cronaca

Perquisizione a casa Aliberti jr: l'Antimafia scopre assegni in bianco e fatture

SCAFATI. Assegni in bianco e fatture di tre società a lui riconducibili, sono questi gli incresciosi fatti scoperti a casa Aliberti. Sette ore di perquisizione (avvenuta lo scorso 7 luglio a carico del fratello del sindaco all’interno della sua abitazione in via Aquino, sede anche di società e servizi a lui legate (Max Service, Job Service e 626 Service)). Il 7 luglio scorso è stata la data in cui li uomini della DIA, notificarono al primo cittadino un secondo avviso di garanzia, eseguendo un decreto di perquisizione su ordine del pm Vincenzo Montemurro della DDA salernitana.

L’avviso di garanzia notificato a tutti gli indagati, consisteva nell’associazione a delinquere finalizzata al voto di scambio politico/mafioso a favore di Pasquale Aliberti e la moglie Monica Paolino, durante le competizioni elettorali avvenute tra il 2013 e il 2015. Il procedimento penale è iscritto all’R.G. con il n.4660/2012 segna sul registro degli indagati: Aliberti e il figlio Nello, la moglie Monica Paolino, lo staffista Giovanni Cozzolino. Giovedì scorso (a seguito dell’indagine condotta dalla DDA) ha visto coinvolti nomi del calibro di Roberto Barchiesi consigliere comunale, Ciro Petrucci ex membro del cda dell’Acse, Anna, Gennaro e Andrea Ridosso.

«A carico degli indagati nei cui confronti si procede risultano acquisiti gravi indizi di reità in ordine alla commissione dei reati per cui si procede e tanto emerge, in maniera inequivoca, dalle indagini sin qui svolte dal Reparto Territoriale Carabinieri di Nocera e dalla DIA di Salerno nonché dalle dichiarazioni di persone informate sui fatti, il tutto compendiato nelle informative di PG in atti». Questo è ciò che traspare dall’avviso di garanzia notificato lo scorso 7 luglio agli indagati. Gli uomini della DIA, capitanati dal valoroso capitano Iannaccone, assistiti dai militari della tenenza di Pagani, perquisirono la casa di Aliberti Jr. intorno alle ore 7, estendendola nelle ore successive presso gli uffici delle società a lui riconducibili, fu oggetto di controllo anche un Opel Astra noleggiata a Bolzano e in uso a Nello Maurizio Aliberti. Alla vigilia di questa operazione, furono presenti (seppur in modo saltuario) il sindaco, la madre dei fratelli Aliberti e un conoscente di famiglia risultato poi essere il titolare di tre assegni bancari in bianco.

Giovedì scorso sono stati posti sotto sequestro una cospicua documentazione che conteneva elenchi di clienti e fornitori delle società intesta a Nello Aliberti. L’Antimafia avrebbe puntato l’occhio sui rapporti tra Nello e alcune aziende impegnate nel campo delle pulizie, del recupero dei rifiuti e del calcestruzzo che hanno avuti rapporti anche con la Pubblica Amministrazione scafatese, tra queste la Maxiclean, la Sadriana, la Sea srl , Torretta Cave e la Sal.Mar oltre ad altre aziende. Attualmente Aliberti Jr. ha scelto di essere difeso dall’avvocato De Caro, lo stesso di Nicola Cosentino.

Fonte: La Città

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio