Cronaca

Processo di Appello per il caso Crescent: chiesti 1 anno e 6 mesi per De Luca

In primo grado il procedimento si era chiuso con una pioggia di assoluzioni per tutti gli imputati

Processo di Appello per il caso Crescent: chiesta la condanna ad 1 anno e 6 mesi per il Governatore, all’epoca dei fatti sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca. In primo grado il procedimento si era chiuso con l’assoluzione di tutti gli imputati.

Nelle motivazioni dell’assoluzione, i giudici avevano sottolineato come non vi fosse stata la prova che l’allora sindaco di Salerno avesse istigato a redigere atti illegittimi per la realizzazione del Crescent. Secondo il collegio giudicante non sarebbero stati raccolti dati probatori utili alla contestazione del reato di abuso d’ufficio. Per lo stesso De Luca è andato in prescrizione il reato di falso.

Processo Crescent: in Appello chiesta condanna ad 1 anno e 6 mesi per De Luca

La Procura di Salerno ha chiesto la condanna per il Governatore campano Vincenzo De Luca ed altre sei persone nel processo d’Appello per la realizzazione del Crescent. Il procuratore aggiunto Rocco Alfano e il sostituto procuratore Guglielmo Valenti oggi hanno formulato le loro richieste, chiedendo di condannare ad un anno e sei mesi il governatore.

Le richieste della Procura per gli altri imputati

I fatti contestati sono legati all’epoca in cui era sindaco di Salerno. Contestualmente la pubblica accusa ha richiesto di sequestrare l’area su cui è stato realizzato il Crescent, l’opera progettata da Ricardo Bofill. La Procura, inoltre, ha chiesto una condanna di un anno e due mesi anche per Lorenzo Criscuolo, Matteo Basile, Annamaria Affanni, Giovanni Villani; per Eugenio Rainone e Rocco Chechile la richiesta è di un anno e quattro mesi. Nella prossima udienza è prevista la discussione degli avvocati delle parti civili Italia Nostra e No Crescent.

Il primo grado di giudizio

In primo grado il procedimento si era chiuso con una pioggia di assoluzioni per tutti gli imputati. La posizione dell’ex primo cittadino di Salerno, secondo i tre giudici, non ha presentato alcuna anomalia: interessato sì ma non è stato messo in atto alcun comportamento volto a interferire con le decisioni della Soprintendenza.

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