Cronaca

Un anno dall’incidente del giovane ravellese Vincenzo, petizione da 10mila firme e dissertazione delle amministrazioni

È passato esattamente un anno da quella giornata dell’11 luglio, quando Vincenzo – un giovane ravellese – fu barbaramente vittima da un bus turistico che lo schiaccio contro la ringhiera presso la statale Amalfitana. L’intera Costa d’Amalfi si mobilitò per quel 17enne, supportandolo con un affetto ad una solidarietà infinita che gli diede la forza di ritornare a casa.

La petizione

Da quell’increscioso episodio, la vita di Vincenzo non fu esente da difficoltà, il ragazzo ha dovuto rinunciare alla scuola, ad avere una vita normale, sottoponendosi mesi addietro all’ennesimo intervento in Germania. IL giovane è sopravvissuto all’infernale presenza dei bus turistici ed il segnale che qualcosa deve cambiare aleggia nell’aria.

Antonella Paolillo, la madre di Vincenzo, lo scorso marzo ad Amalfi estendette un appello finalizzato a mettere fine una volta per tutte a questo inferno, dando impulso e forza alla petizione lanciata dal Coordinamento Associazioni Costiera Amalfitana, sostenuta anche dai rotocalchi e i quotidiani online locali, iniziativa che ha raggiunto, conseguentemente, le 10mila firme.

La sordità delle amministrazioni

I cittadini dell’intero territorio costiero avevano profuso le loro energie e riposto grandi speranze in questa petizione. Tuttavia, il loro tentativo di divenire parte di un processo decisionale e non solo di essere spettatori della creazione dell’ennesima “opera faraonica” da parte del politico regionale di turno, è stata ignorata dai tavoli tecnici che ci sono stati nei mesi scorsi in Prefettura. pare, infatti, che la voce dei cittadini sia stata messa da parte per meri interessi economici di pochi.

La Costiera continua così ad essere ostaggio di mezzi pachidermici che possono divenire, conseguentemente, un pericolo devastante ed una minaccia spesso impossibile da arginare. Ci sono amministratori della Costiera che hanno addirittura disertato durante le riunioni che dovevano dare alla luce il provvedimento del Prefetto. Amministrazioni sotto schiaffo dalle lobby dei trasporti? Il tempo ci darà una risposta.

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