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Salernitano urina in strada, processato e assolto

SALERNO. Urinare in strada non è più reato, anche se può costare multe elevate. Lo ribadisce una sentenza della Cassazione decidendo sulla posizione di un 33enne salernitano, che in primo grado era stato condannato a 400 euro di ammenda per “atti contrari alla pubblica decenza” e che adesso risulta invece assolto in virtù del decreto che ha depenalizzato questa e altre fattispecie di reato.

L’episodio sfociato nel procedimento penale era avvenuto a Bologna: il giovane salernitano era stato notato mentre si lasciava andare ai bisogni fisiologici addossato a un muro e qualcuno aveva richiamato l’attenzione delle forze dell’ordine. L’accortezza di appoggiarsi a un muro non era infatti bastata per farlo passare inosservato, anche perché si trovava in un’area urbana e in strada c’erano svariate persone.

Così era stato denunciato all’autorità giudiziaria e per lui era stato aperto un procedimento penale davanti al giudice di pace, competente per la materia. Un processo chiuso nel dicembre del 2014 con una sentenza che, applicate le attenuanti generiche, lo aveva condannato al pagamento di un’ammenda di 400 euro. Il difensore ha però fatto ricorso e la vicenda è andata direttamente al vaglio della Cassazione, saltando il giudizio in Appello come accade per tutti i reati che prevedono solo sanzioni pecuniarie.

Nell’impugnazione si chiedeva l’applicazione del regime di non punibilità per particolare tenuità del fatto (introdotto nel 2015), la Suprema Corte ha invece stabilito che la normativa da applicare è quella sulla depenalizzazione, che ha declassato a mero illecito amministrativo gli atti contrari alla decenza. Un fenomeno di abolitio criminis precisano i giudici, spiegando che «tale evenienza impone l’annullamento della sentenza impugnata, senza rinvio, perché il fatto non è previsto dalla legge come reato». Ma non è proprio tutto concluso con un colpo di spugna: la stessa sentenza della Cassazione che ha annullato la condanna ha pure disposto la trasmissione degli atti al prefetto di Bologna «per la eventuale irrogazione della residuale sanzione amministrativa». Sarà quindi il rappresentante territoriale del governo, così come previsto dal decreto sulla depenalizzazione, a decidere se il 33enne salernitano dovrà pagare una multa e quale dovrà esserne l’entità.


La Città

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