Cronaca

Salerno, corruzione in atti giudiziari: Naimoli ammette tutti gli addebiti

Mazzette e corruzione in atti giudiziari: i giudici hanno ascoltato Giuseppe Naimoli, il quale ha ammesso tutti gli addebiti e gli scambi di denaro per le sentenza favorevoli.

Naimoli ammette tutto

È stato un fiume in piena Giuseppe Naimoli il funzionario dell’Agenzia delle Entrate arrestato, l’altro ieri, insieme ad altre 13 persone e ascoltato ieri dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno Pietro Indimmimeo.

L’interrogatorio di garanzia si è svolto nel carcere di Fuorni alla presenza del legale di fiducia Michele Sarno. In diverse ore, ieri pomeriggio, Naimoli, ha ammesso tutti gli addebiti raccontando al Gip come avvenivano gli scambi di denaro per avere delle sentenze favorevoli in seno alla commissione tributaria.

L’interrogatorio è terminato nella tarda serata. A seguire è stato ascoltato l’altro funzionario, Salvatore Sammartino. Naimoli e Sammartino, così come i due giudici tributari finiti in manette insieme ad imprenditori e professionisti sono accusati di corruzione in atti giudiziari.

Dall’inchiesta è emerso un quadro di funzionari amministrativi che ,di concerto con il giudice tributario di riferimento, organizzano autentici briefing per individuare le cause “degli amici”, “quelle segnalate” per le quali è necessaria una spedita trattazione, un’altrettanta rapida definizione, in modo da ottenere celermente il pagamento delle somme richieste per “aggiustare le sentenze”.

Nel corso dell’attività investigativa portata avanti dalla Guardia di finanza e coordinata dal sostituto procuratore Elena Guarino sono state numerose le intercettazioni che hanno portato a delineare il quadro della corruzione in atto.

Ad esempio, nell’ordinanza il giudice Spanò intercettato nelle conversazioni con Naimoli, viene descritto come sul soggetto interessato esclusivamente ai profitti con un ruolo dominante nell’intera vicenda, in grado di calcolare per bene il denaro che gli spetta, di trattare con risolutezza il quantum e di ritoccarlo verso l’alto prima della discussione nel merito della causa on richieste anche secondarie di beni e di utilità e con trattamenti di favore.

Spanò, parlando con il funzionario Naimoli. in una occasione, si preoccupa di riuscire a procrastinare l’intervento in modo da riuscire a presenziare alle udienze in modo da mantenere gli impegni e gli accordi già definiti.

 

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