Cronaca

Salerno, morta in ospedale dopo il ricovero per un edema polmonare: la denuncia della figlia

Donna morta all’ospedale Ruggi di Salerno dopo il ricovero per un edema polmonare: arriva anche la denuncia della figlia. “Voglio giustizia per mia madre, se qualcuno ha sbagliato deve pagare”. Lo riporta l’odierna edizione de Le Cronache.

Salerno, donna morta in ospedale dopo il ricovero per un edema polmonare

Secondo quanto denunciato da Patrizia Santoro, residente nella zona orientale, l’odissea della mamma inizia ad ottobre scorso quando viene ricoverata per un edema polmonare. I successivi tre giorni al Pronto Soccorso da incubo: “Mia madre viene legata con mani e piedi, mi dicono che era agitata ma l’ho ritrovata livida, in condizioni pietose – denuncia la donna – Mia madre, durante il ricovero non è stata cambiata, non ha mangiato nè bevuto anzi dirò di più: mia madre si è versata accidentalmente del liquido addosso e quando ho potuto vederla aveva tutti gli indumenti bagnati”.

La denuncia

La donna ha poi raccontato di aver informato i medici di quanto avvenuto e ha minacciato di chiedere l’intervento della forze dell’ordine: “Dopo il ricovero al pronto soccorso, durato tre giorni, mia mamma è stata trasferita presso il reparto di pneumologia, ho precisato fin da subito i problemi cronici ed è stata sottoposta ad una prima broncoscopia dal quale è emersa la presenza di un dente nei polmoni ma il giorno dopo la diagnosi era cambiata e il dente non c’era più. Durante il ricovero, il personale infermieristico non si era accorto del lavaggio finito e ho trovato mia madre con il braccio gonfio”.

Un vero e proprio inferno durato diverse settimane. Il 26 ottobre si presenta il sangue nel catetere e questo al costringe ad un nuovo ricovero: “Mamma risulta positiva al Covid, a casa abbiamo fatto tutti i tamponi ed eravamo negativi, non potevamo averla contagiata noi. Viene trasferita al reparto Malattie Infettive e non ho più visto mamma nei giorni a seguire” ha detto la figlia della vittima che si è dovuta accontentare di poche parole “strappate” ai medici.

“Il giovedì il dottore mi dice che mamma stava meglio, sarebbe stata dimessa da lì a poco mentre il venerdì l’altro medico mi dice che era in gravi condizioni e che per lei non c’era più nulla da fare. Chiedo di portarla a casa, i medici mi dicono che non ha mangiato in quei giorni io sono riuscita a vederla sono una volta e con me ha pranzato tranquillamente. Mamma è morta il giorno dopo a casa, in ambulanza era serena ma leggevo nei suoi occhi paura e dolore. Oggi è un mese che non è più tra noi e io voglio solo avere giustizia”.

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

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