Cronaca

Odissea di una paziente di Sapri in ospedale: “Una storia di mala sanità”

Una vicenda che inizia da Torino e si conclude a Salerno e che mostra chiaramente alcune criticità della sanità sul territorio

“Attenzione alla mala sanità, perché la mala sanità può uccidere”, ad affermarlo Vito Caiafa di Sapri attraverso un post su Facebook, dove racconta un episodio che sarebbe potuto costare la vita alla compagna Tina. Una vicenda, quella che racconta, che inizia da Torino e si conclude a Salerno.

Odissea di una paziente di Sapri in ospedale

“La mia compagna – scrive Caiafa nel suo post su Facebook- nei prossimi giorni dovrebbe finalmente tornare a casa dopo oltre 40 giorni d’inferno. Siamo partiti il 10 novembre da Sapri diretti a Torino, dove Tina è stata sottoposta ad un delicato intervento di alta chirurgia alla schiena, perché alcune ernie la impedivano nei movimenti. Intervento invasivo, ma riuscito perfettamente e quindi risolutivo”. Da qui comincia l’odissea.

I dettagli

“Viene dimessa dopo pochi giorni, ma noi restiamo ancora una settimana a Torino, perché Tina non era in grado di viaggiare. Nei giorni successivi, Tina accusava un dolore al fianco sinistro e gli si era gonfiata pure la gamba nello stesso lato: abbiamo fatto presente l’inconveniente alla dottoressa che ha tolto i punti di sutura e la stessa, ci rassicurava che era tutto nella norma.

Ritornati a casa, la dottoressa di Tina le ha fatto fare ecocolordoppler che le diagnostica una sacca di sangue al fianco sinistro, di venti centimetri. Panico e corsa in ospedale di Sapri per una tac urgente; conferma dell’accumulo di sangue e ricovero”.

La seconda tappa

“C’era il timore di emorragie interne in corso: trasferimento in serata nella chirurgia d’urgenza al Ruggi di Salerno. Qui inizia il dramma: piena emergenza covid, mancanza di posti letto, dopo ore in barella ne trovano uno, ma la mettono nella stanza sbagliata: sporcizia, acqua gialla dal rubinetto, cibo sempre freddo … e 4 giorni a digiuno perché le dovevano fare una tac che rinviavano continuamente”.

La positività al Covid

“Lei già fortemente debilitata per l’intervento e il digiuno forzato, è diventata anche positiva al Covid. Si è creata una situazione tragica e senza via d’uscita, pensavamo davvero di non farcela. Ci siano trovati in una situazione surreale e inaspettata e continuavano a spostarla nei reparti dello stesso ospedale. Su mia richiesta, sono intervenuti gli amici di Cittadinanza attiva, il dirigente Regionale Lorenzo Latella Margaret Cittadino del Tribunale del malato di Salerno, e Domenico Vrenna della Cgil Sanità.

Grazie a loro e all’intervento del Sindaco di Sapri Antonio Gentile presso il direttore generale dell’Asl di Salerno, siamo riusciti a monitorare la situazione. Per fortuna Tina è sempre stata asintomatica e non ha sviluppato la malattia, altrimenti sarebbe stata la fine. La sanità va riformata e potenziata sul territorio, abbiamo tantissimi medici e infermieri di eccellenza. Gli ospedali non possono essere aziende ma devono curare”.


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