Scafati, consiglio comunale sciolto per infiltrazioni camorristiche

SCAFATI. Il consiglio comunale di Scafati è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche: oggi la decisione del Consiglio dei Ministri iniziato alle ore 9 e finito alle 10.10.

Il ministro degli interni Minniti ha messo la sua firma, confermata dalla presidenza della Repubblica, sullo scioglimento, annunciato oramai da mesi.

Dal 2011 ad oggi sono 63 i consigli comunali sciolti per infiltrazioni di stampo mafioso. L’ultima new entry di questo triste catalogo è il Comune di Scafati insieme a Crispano e Casavatore.

Scafati rivive quindi l’incubo dello scioglimento del marzo 1993 dopo 24 anni. Arriva la stangata dopo l’inchiesta che lo scorso 18 settembre 2015 aveva portato avvisi di garanzia all’ex sindaco Pasquale Aliberti, a suo fratello Nello, la moglie consigliere regionale di Fi Monica Paolino,la segretaria comunale Immacolata Di Saia e lo staffista del sindaco Giovanni Cozzolino per i presunti legami con il clan Ridosso Loreto.

La lunga inchiesta ha una ventina di persone indagate e potrebbe anche avere risvolti ancora più duri a breve. Intanto a marzo scorso era stata inviata al Comune di Scafati la commissione d’accesso che per mesi ha lavorato a Palazzo Meyer: a seguito del lavoro, la commissione ha proposto lo scioglimento del municipio per infiltrazioni camorristiche.

Una richiesta già formulata mesi prima dall’Antimafia e poi rimandata all’analisi della commissione d’accesso.

Successivamente era arrivata la richiesta di arresto per il sindaco Pasquale Aliberti, su cui il giudice si è espresso favorevolmente condannandolo al carcere insieme agli esponenti del clan Ridosso Loreto. Nulla invece per suo fratello Nello Aliberti, tuttora considerato uno dei perni di questa indagine. Sulla questione si attende la decisione della Cassazione per il prossimo 7 marzo.

Ora al Comune di Scafati, già commissariato dopo le dimissioni del sindaco lo scorso novembre, arriverà una triade commissariale, che sarà nominata nelle prossime ore.