Cronaca

Truffa ai danni dello Stato e dell’Unione Europea: nei guai due faccendieri e un commercialista di Salerno. Perquisizioni anche a Cava de’ Tirreni

Truffa ai danni dello Stato e dell’Unione Europea per il conseguimento di erogazioni pubbliche, autoriciclaggio e false comunicazioni sociali: nei guai un faccendiere e un commercialista di Salerno, un altro soggetto di Cava de’ Tirreni ed un prestanome marchiggiano.

Truffa ai danni dello Stato e dell’Unione Europea: arresti e perquisizioni a Salerno e Cava de’ Tirreni

Dovranno rispondere di truffa aggravata ai danni dello Stato e dell’Unione Europea per il conseguimento di erogazioni pubbliche, autoriciclaggio e false comunicazioni sociali un faccendiere e un commercialista di Salerno, un altro soggetto di Cava de’ Tirreni e un prestanome marchigiano.

L’amministratore salernitano, legale di una società solo formalmente ubicata a Pesaro, è finito in carcere: arresti domiciliari per gli altri due complici. Sospensione dall’albo per un anno per il commercialista.

Le indagini

Nell’ambito di un’articolata operazione di polizia giudiziaria denominata ‘La giostra si è fermata’, i finanzieri hanno eseguito le tre ordinanza cautelari e la misura interdittiva nei confronti del ragioniere indagato. Eseguito anche un decreto di sequestri preventivi a carico degli stessi per un ammontare di 490.198,62 euro. L’attività ha permesso di bloccare illecite richieste di finanziamenti pubblici erogati con fondi del PNRR per oltre 15 milioni di euro che sarebbero stati stanziari da SIMEST.

La complessa attività investigativa è iniziata nei confronti di una società a responsabilità limitata avente sede a Pesaro (solo formalmente), beneficiaria di finanziamenti agevolati e garantiti dallo Stato e dall’Unione Europea riconducibile ad un soggetto che risultava amministratore e socio unico. Le indagini, svolte mediante anche avanzate tecniche d’indagine, avevano consentito di convalidare l’ipotesi investigativa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Gli approfondimenti consentivano, inoltre, di individuare ulteriori casi in parte ottenute mediante simili condotte di frode a favore di altre società, con sedi legali nelle province di Ravenna e Bolzano. Il quadro complessivo così delineato evidenziava, a carico degli indagati, ben 15 casi di truffa aggravata aventi ad oggetto numerose richieste di finanziamenti a sostegno delle imprese italiane nel percorso di internazionalizzazione, in relazione alle quali, grazie alla fattiva collaborazione di SIMEST, ne è stata impedita l’erogazione per una somma superiore a 15 milioni di euro.

Le perquisizoni

Sono state svolte perquisizioni alle abitazioni, uffici e luoghi e pertinenze degli indagati, prevalentemente a Salerno e Cava de’ Tirreni con il supporto di militari del Gruppo di Salerno e di un’unità cinofila specializzata nella ricerca di denaro, ‘cash dog’

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

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