Politica

Battipaglia, Ztl: l'Amministrazione non tratta

BATTIPAGLIA. Nessun dietrofront dall’amministrazione comunale: la zona a traffico limitato su via Mazzini resterà in vigore tutte le domeniche, fino alla fine dell’anno, dalle 10 alle 22. La richiesta avanzata dall’associazione di categoria Rinascita di revocare ogni provvedimento di chiusura della strada non sarà presa in considerazione dal Comune, che intende portare avanti il progetto avviato in via sperimentale da agosto.

La presidente dell’associazione Rinascita, Lucia Ferraioli, aveva portato all’attenzione dell’amministrazione, in particolare della sindaca Cecilia Francese, i risultati di un sondaggio effettuato tra varie attività commerciali del centro cittadino e della periferia (QUI). Che metteva in evidenza danni alle medesime attività – soprattutto bar, paninoteche, pasticcerie, edicole, pescherie, tabacchini e friggitorie – pari a circa il 30% sugli incassi a causa della chiusura al traffico domenicale di via Mazzini.

Nello stesso sondaggio era evidenziato un altro dato: il 97% dei commercianti aveva espresso parere favorevole alla strada aperta escludendo ulteriori chiusure. L’amministrazione comunale, oltre a rispedire al mittente l’istanza di revocare la Ztl su via Mazzini, mette in dubbio pure i risultati del sondaggio. «Si tratta di polemiche pretestuose ed infondate – dice l’assessore al ramo Giuseppe Provenza – Abbiamo dati completamente diversi oltre ad avere da parte della popolazione un indice di gradimento della ztl che supera il 90%». E aggiunge: «ci sembra strano che ci sia stato un ribasso del 30% sui fatturati dei commercianti per una chiusura al traffico stabilita solo per la domenica. E fino ad oggi le domeniche sono state tre. Cerchiamo di essere costruttivi».

Una risposta piccata e determinata, che di certo scatenerà le ire dei commercianti che aderiscono all’associazione di categoria Rinascita. Che, a questo punto, potrebbero decidere di avviare l’annunciata protesta nei confronti dell’amministrazione comunale. Ferraioli aveva avvertito che «i più accaniti sostenitori della strada aperta non escludono iniziative di civile protesta, fidando sul peso della raccolta di firme».

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