Cronaca

800 migranti sbarcano a Salerno – FOTO

SALERNO. Una notte lunga per una macchina operativa che ha lavorato con precisione e qualità, non senza alcuni ritardi e rallentamenti.
Come ci si aspettava, l’imbarcazione norvegese Siem Pilot è arrivata verso mezzanotte ma per lo sbarco volontari e soccorritori hanno dovuto attendere qualche tempo prima di poter prestare il proprio soccorso.

Secondo indiscrezioni, pare che a bordo ci fossero diversi scafisti che prontamente si è arrivati a identificare. Per il resto, le condizioni di queste persone non erano, come immaginabile, delle migliori. Nolo solo il dolore e la difficoltà che la situazione di per sè comporta ma anche altre particolari urgenze. Taluni ospiti della Siem Pilot erano feriti, pare da arma da fuoco e a bordo diverse donne incinte. Almeno due di loro hanno partorito sulla nave ma, per un bambino il miracolo della vita non si è compiuto.
In netta maggioranza uomini, parte dei soccorsi era nella fascia d’età che non supera la preadolescenza: il Comune di Salerno, ha detto il Sindaco, si farà carico «nel limite delle proprie possibilità, dei minori non accompagnati».

Tutte le autorità presenti: Prefetto, Questore, Sindaco e ovviamente le forze dell’ordine con la Polizia, i Carabinieri, l’Esercito Italiano e la Capitaneria di Porto. Una notte estenuante di lavoro anche per i volontari della Croce Rossa Italiana, delle Caritas di Teggiano Policastro e Caritas di Salerno (diventa volontario!), volontari dell’associazione L’Abbraccio.

Una macchina di cui andar fieri e a cui si può esser grati, per parafrasare le dichiarazioni del primo cittadino Napoli, nonostante la tragicità di una situazione a cui non ci si può abituare. La scelta di operare di notte è stata, dal punto di vista funzionale, molto efficiente: «la città turistica ha delle condizioni socioeconomiche con cui far convivere l’emergenza. – ha detto il sindaco a riguardo  – Salerno si sta sempre di più disponendo ad essere città dell’accoglienza turistica ma è sempre di più anche città dell’accoglienza sociale» e, soprattutto, per queste persone già debilitate dalle circostanze, non sbarcare sotto un impietoso Sole ma nel fresco della brezza serale estiva è stato un sollievo non da poco.

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