Cetara, sequestro all’ex discoteca Fuenti . Doveva diventare un resort, ma per la Procura รจ abusivo
CETARA.ย Sequestro all’ex discoteca Fuenti. Doveva diventare un resort, ma per la Procura รจ abusivo. Cinque indagati, contestata anche la tentata truffa alla Ue Cetara, sigilli allโex discoteca Fuenti.
Il progetto complessivo era quello di creare sulle ceneri della discoteca Fuenti e dellโHotel Amalfitana un nuovo complesso turistico dโรฉlite. Al posto del vecchio night club sarebbe sorto il resort a quattro stelle incastonato nella roccia per il soggiorno degli ospiti; poco piรน in basso, nel territorio di Vietri, il centro benessere, lโenoteca e la sala ristorante ricavati nel vuoto lasciato dallโabbattimento dellโAmalfitana; e infine lo stabilimento balneare esclusivo, dove prendere la tintarella di giorno e organizzare feste di sera. Un progetto con cui i Mazzitelli cercavano il riscatto dallโonta dellโecomostro abbattuto, e che per adesso resta perรฒ al palo sotto il peso di nuove inchieste giudiziarie.
Quella sfociata ieri nel sequestro รจ stata preceduta dallโaltra sul nuovo โParco del Fuentiโ, che ha fermato per anni centro benessere e ristorante. Dopo lโassoluzione in primo grado arrivata lo scorso giugno, gli imprenditori erano pronti a riprendere i lavori, ma il ricorso della Procura alla Corte di Cassazione ha riportato la materia sub iudice.di Clemy De Maio wCETARA Per anni รจ stato lโicona della โdolce vitaโ in salsa salernitana, al punto che per celebrarne i fasti รจ nato su Facebook il gruppo โmitico Fuentiโ.
Ora a quel che resta dello storico locale discoteca e dellโoriginario motel, che i proprietari stavano per riconvertire in resort esclusivo, sono stati apposti i sigilli. I militari della Guardia di Finanza hanno eseguito ieri un provvedimento di sequestro disposto dal giudice delle indagini preliminari Elisabetta Boccassini, su richiesta del sostituto procuratore Carmine Olivieri e con il visto del procuratore capo Corrado Lembo. Un atto che รจ anche conclusione di unโinchiesta che vede cinque indagati: lโimprenditrice Maria Teresa Mazzitelli, il progettista Massimo Adinolfi, il funzionario comunale Alfonso Pantuliano (responsabile del settore edilizia privata dellโufficio tecnico), il collaudatore Francesco Messineo e il direttore dei lavori Gianluca De Ligio. Gli ultimi due rispondono solo di mancate comunicazioni sullโesecuzione dei lavori; per gli altri le ipotesi di reato vanno dalla lottizzazione abusiva al falso, dal concorso in abuso dโufficio fino al deturpamento di bellezze naturali, alla tentata truffa a Regione e Unione europea e, solo per Pantuliano, allโusurpazione di pubbliche funzioni perchรฉ una parte del parcheggio autorizzato ricade nel territorio di un altro comune, quello di Vietri sul Mare. La tesi degli inquirenti รจ che i lavori in atto per trasformare la vecchia discoteca in struttura ricettiva non siano affatto una risanamento dellโesistente, ma una costruzione di nuovi volumi in unโarea sottoposta dal piano territoriale a vincolo di inedificabilitร assoluta. Pantuliano, che nel 2010 ha firmato il permesso per la ristrutturazione, รจ accusato di abuso dโufficio ma anche di falso, per avere attestato che la zona avrebbe destinazione turistico ricettiva in forza di due delibere consiliari, che perimetrano il territorio ma che secondo la Procura non hanno valore di variante urbanistica e, comunque, non avrebbero potuto derogare al Put. Ma non รจ tutto. Scavando nei vecchi faldoni i finanzieri hanno ricostruito che anche lโoriginario Fuenti, autorizzato nel 1968, sarebbe stato viziato da un abuso edilizio, perchรฉ realizzato con un surplus di circa 1500 metri cubi rispetto alla concessione. A Cetara lโapposizione dei sigilli non รจ passata inosservata, e il tam tam del sequestro รจ arrivato in fretta fino a Salerno
Negli spazi dellโex night club si stavano realizzando alcune camere, un ristorante, il rifacimento di due piscine, un ascensore nella roccia e un parcheggio, il tutto per unโestensione di oltre 10mila metri quadri che da ieri รจ off limits. Lโimpresa aveva sospeso i lavori da quando i finanzieri avevano acquisito i primi incartamenti in Comune, ed era ancora in attesa di un cofinanziamento di quasi 4 milioni di euro su fondi europei, unโistanza fondata su unโattestazione di conformitร urbanistica che per la Procura รจ un falso, al punto da configurare il reato di tentata truffa.
Ora il giudice ha disposto che anche i documenti della pratica, giacente in Regione, siano sottoposti a sequestro.