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Concerto al tramonto, Niccolò Fabi intona le sue poesie sul porticciolo di Acciaroli

In un’estate in cui ha risuonano piĂą forte il silenzio della musica, zittita forzatamente dalle normative anti-Covid, ogni piccolo evento canoro ha assunto i contorni dell’eccezionalitĂ . I concerti e gli altri eventi musicali vengono fruiti con modalitĂ  del tutto nuove e mai immaginate prima, ma ciò non ha impedito alle emozioni di oltrepassare le barriere di mascherine, disinfettanti e distanziamento arrivando dritte al cuore.

Niccolò Fabi sul porticciolo di Acciaroli

Così Niccolò Fabi, accompagnato da Roberto Angelini e Pier Cortese, all’Arena del mare di Acciaroli, ha trascinato il pubblico, ben distribuito tra le sedute, in un viaggio sonoro tra brani vecchi e nuovi. Iniziando con “Filosofia agricola” e “A prescindere da me” passando per i piĂą noti “Costruire” e “Io sono l’altro” tutte dense di buoni sentimenti e speranza nel futuro, ma sempre con un occhio critico alle responsabilitĂ  individuali, il cantautore ha accompagnato il pubblico in un raffinato viaggio musicale.

Lo stesso Niccolò Fabi ha fatto riferimento alle difficoltĂ  avute nell’interpretare solo sguardi attraverso mascherine e sottolineando la necessitĂ  di dover eliminare dalla scaletta pezzi piĂą ritmati per rispettare il distanziamento, ma la lunga sosta di saluto sul palco a fine concerto sa di promessa che nessun virus potrĂ  mai impedire di cantare tutti insieme condividendo musica, parole ed emozioni.


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