Cronaca

Aggressione al pronto soccorso dell’ospedale di Salerno: feriti due vigilanti

Aggressione al pronto soccorso dell’ospedale di Salerno: feriti due vigilanti. Si tratta di un cittadino extracomunitario che ha seminato il panico.

Aggressione all’ospedale di Salerno

Scene di ordinaria follia e violenza questa mattina all’interno del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, dove un cittadino extracomunitario è stato il protagonista di un’aggressione ma soprattutto di un altro episodio che ha seminato il panico tra il personale medico e i pazienti.

Come riporta “Salerno Notizie”, alle ore 7 l’uomo si trovava in attesa con codice verde. All’improvviso ha perso la ragione e ha cominciato ad urlare. Poi si è chiuso in bagno e ha cominciato a gridare “Allah Akbar“. È stato proprio in quel preciso momento che tutti stavano cominciando a pensare al peggio, anche a un possibile attentato terroristico.

Poco dopo sono intervenuti due vigilanti che hanno cercato di risolvere la situazione ma alla fine sono stati aggrediti dall’uomo, il quale ha strappato lo specchio dal muro del bagno e ha colpito i due ferendoli alle mani e al volto. Nonostante le difficoltà, le due guardie sono riuscite a bloccare lo straniero e a consegnarlo alla Polizia. Adesso è ricoverato presso il reparto di Psichiatria.

La denuncia del presidente dell’Ordine dei Medici

Il presidente Giovanni D’Angelo spiega: “Questo ennesimo atto di violenza nei luoghi nei quali si svolge l’attività di assistenza conferma l’estrema urgenza di mettere in atto ogni misura possibile per dare sicurezza in primis al personale, che con dedizione e professionalità si adopera giorno e notte per curare chi ne ha bisogno e, nel contempo, per ricreare quella necessaria tranquillità in ambienti così particolari, quali quelli dediti alla risoluzione di problematiche mediche in emergenza-urgenza, che rappresentano le condizioni trigger più comuni per l’insorgenza di atti di violenza verbale e fisica. La legge per il riconoscimento dello status giuridico di “pubblico ufficiale” per chi opera nell’assistenza attende da mesi la discussione e approvazione alla Camera, ultimo ostacolo”. Ma per D’Angelo, al di là della legge, “sono necessari interventi di tipo divulgativo e comunicativo verso la popolazione, perché si riporti in Sanità il rapporto paziente-personale assistenziale a una corretta e produttiva forma collaborativa e a un giusto livello di tolleranza, che deve contraddistinguere una società civile, nel rispetto dei diritti di entrambi: sanitari e pazienti”.

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