Cronaca

Tre aggressioni al pronto soccorso dell’ospedale di Salerno: è allarme sicurezza

SALERNO. Tre aggressioni al pronto soccorso dell’ospedale di Salerno: è allarme sicurezza. A farne le spese il personale sanitario del pronto soccorso, alle prese con una domanda di assistenza che aumenta di giorno in giorno e una carenza di personale diffusa. Una miscela esplosiva, che favorisce la tensione tra le persone in attesa. L’ultimo episodio domenica sera, quando si era reso necessario l’intervento dei carabinieri per sedare l’agitazione del marito di una paziente che pretendeva di scavalcare l’attesa. Lo stesso, poco prima, aveva colpito una infermiera in servizio.

Aggressioni al personale in ospedale

Il direttore generale dell’azienda ospedaliera, alla luce di questa escalation di aggressività nei confronti di medici e infermieri del reparto, ieri mattina, ha convocato il coordinatore del pronto soccorso per valutare tutti gli aspetti tecnici e organizzativi e lavorare alla messa in campo di ulteriori interventi migliorativi. Gli episodi di questo weekend, in ogni caso, saranno segnalati alla Prefettura, perché quello della violenza a danno dei sanitari, anche a carattere nazionale, sta assumendo i contorni di una vera e propria emergenza.

Aggressioni in vari ospedali della provincia di Salerno

Aggressioni in ospedale non solo a Salerno. Nelle ultime settimane, si sono registrate anche all’ufficio vaccinazioni di Baronissi, agli ospedali di Sarno, Nocera Inferiore, Battipaglia e Pagani, oltre che Montecorvino Rovella, quando a farne le spese fu un medico di guardia medica, colpito selvaggiamente mentre svolgeva il turno nel presidio che si trova all’interno di un condominio.

In quella circostanza il camice bianco fu barbaramente aggredito mentre prestava servizio, frapponendo il suo corpo tra l’assalitore e l’altra collega di turno barricata nella sede, in totale solitudine. Gli episodi di violenza, fisica o verbale, in ogni caso, sono sempre più frequenti e rappresentano una vera e propria emergenza, spesso in luoghi non adeguati a garantire l’incolumità.

La richiesta di maggiore sicurezza

Per questo motivo i sanitari hanno chiesto a più riprese l’adeguamento di diverse strutture sanitarie del territorio provinciale, l’introduzione della telesorveglianza, l’incremento della presenza delle forze di polizia, il riconoscimento del medico come pubblico ufficiale, la riorganizzazione del lavoro.

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