Cronaca

Battipaglia, le indagini della Bindi non spaventano i candidati

BATTIPAGLIA. Le attenzioni della Commissione Antimafia, che vigilerà sulle liste elettorali che saranno presentate tra una ventina di giorni in vista delle elezioni del 5 giugno, non mettono in apprensione i candidati a sindaco di Battipaglia. Anzi, alcuni invocano un lavoro straordinario della Commissione presieduta da Rosy Bindi.

«La posizione dell’onorevole Bindi avalla la nostra volontà di fare “politica perbene” – afferma il candidato sindaco Ugo Tozzi – lo abbiamo detto e lo ribadiamo, occorre dare una svolta alla vita amministrativa di questa città con un rinnovamento dei volti e nelle modalità di fare politica. Restiamo in attesa delle decisioni della Commissione e, se dovesse essere necessario produrre altri adempimenti per la presentazione delle liste, siamo pronti a farlo».

Secondo il candidato sindaco Enrico Lanaro, «l’Antimafia non troverà nulla a Battipaglia», mentre Cecilia Francese si dice tranquilla: «Noi abbiamo già imposto un codice etico col quale ci siamo impegnati a candidare persone con la fedina penale pulita». Secondo il candidato sindaco Vincenzo Inverso, i controlli dell’Antimafia potrebbero anche non bastare: «Personalmente mi auguro ci sia anche un ulteriore “osservatorio pubblico”, per capire cosa succede “intorno” ai candidati – afferma Inverso – la politica e l’impegno sociale riacquistino forma e contenuti, autorità e autorevolezza, e ancora di più credibilità e trasparenza con uomini e donne, oltre le singole appartenenze, liberi e forti dei loro princìpi e valori etici e morali per il bene comune».

Come sempre fuori dagli schemi il candidato sindaco Giuseppe D’Elia: «Ho scritto un telegramma a Rosy Bindi, in cui ho chiesto all’Antimafia di fare a Battipaglia ciò che ha fatto in Calabria qualche tempo fa. Ossia, per i primi cinque anni dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche, sindaco, assessori, consiglieri comunale ed anche i dirigenti comunali complici dello sfacelo dovrebbero starsene a casa. Ed io vado oltre. Credo che anche la mia generazione dovrebbe avere buon gusto e senso civico di stare a casa, perché ha fallito a Battipaglia. Solo così avverrebbe il reale cambiamento generazionale di cui la città ha bisogno».

Il candidato Pietro Ciotti risponde con fermezza: «Nelle nostre liste ci sono e ci saranno solo persone perbene, votate cioè al bene comune, persone inserite nei vari mondi della società battipagliese, quella vera, che lavora, che si impegna, che vuole un cambiamento reale». Ostenta tranquillità Gerardo Motta: «La mia sarà una campagna elettorale serena».

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